Tra i fogli selezionati per la mostra che si è appena conclusa a Firenze nella sede di Casa Buonarroti “ Il primato del disegno. Sedici disegni di Michelangelo dalla Casa Buonarroti” nella sezione dedicata ai disegni di architettura abbiamo avuto la possibilità di vedere anche lo “Studio di banco, con figura seduta, per la sala di lettura della Biblioteca Laurenziana” datato 1524-1525.
Michelangelo impegnato nei lavori della Sagrestia Nuova iniziò a lavorare alla costruzione della Biblioteca Laurenziana nel 1524 e una volta superati i problemi relativi alla scelta del luogo, sempre all’interno del complesso laurenziano, di dove collocare la nuova fabbrica, tali lavori furono portati avanti fino all’anno seguente. Il papa mediceo Clemente VII era molto preoccupato sia degli aspetti architettonici sia dell’allestimento e spesso inviava delle lettere a Michelangelo per essere informato sull’andamento dei lavori.
Il 2 agosto del 1524 tramite un suo amministratore chiese notizie di come Michelangelo pensava di realizzare i banchi per la sala di lettura e il disegno in mostra rappresenta una delle prime idee dell’artista in proposito.
Gli 88 banchi ideati tra il 1524 e il 1533, commissionati ufficialmente solo nell’agosto del 1533 furono eseguiti quando Michelangelo ormai era partito per Roma. Secondo il Vasari l’esecuzione venne affidata verso la fine del 1534 a tale Battista del Cinque e un aiutante di nome Ciapino che si rifecero agli studi di Michelangelo, alla lunga e impegnativa lavorazione dei banchi parteciparono molti artisti tra cui anche Giovan Battista del Tasso e il Carota, impegnati anche nella decorazione del soffitto della Libreria.
Come osservata la D.ssa Pina Ragionieri nel catalogo alla mostra “ Il confronto dei banchi con questo disegno dimostra infatti che fu rispettata la struttura indicata tanti anni prima dal Maestro, tesa a creare un preciso collegamento con l’articolazione delle pareti della sala. La sagoma di lettore che si vede sulla destra è sicuramente autografa, mentre hanno suscitato dubbi gli schizzi a matita rossa visibili sulla parte sinistra del foglio. Rispetto alle tipologie di banchi presenti nelle biblioteche quattrocentesche, Michelangelo elabora una struttura unica che riunisce il sedile, il leggio e lo spazio dove conservare i volumi, per fornire una risposta alla richiesta di “visualizzare la funzione del leggere e conservare come attività pubblicamente istituzionalizzata, ma soprattutto come mezzo per unire in modo indissolubile e controllabile tutti i parametri che legano il rapporto banco-lettore””. I banchi lignei quindi furono realizzati seguendo i disegni di Michelangelo ed avevano la triplice funzione di seduta, leggio e custodia, i codici infatti erano conservati in posizione orizzontale nei ripiani inferiori, liberamente consultabili ma assicurati al banco per mezzo di catene.
La Biblioteca Laurenziana venne ultimata nel 1571 da Giorgio Vasari e Bartolomeo Ammannati incaricati da Cosimo I de’ Medici di proseguire i lavori secondo i disegni di Michelangelo e fu aperta al pubblico quello stesso anno. Il vestibolo è dominato dalla grande scalinata in pietra serena realizzata dall’Ammannati nel 1559 sempre su modello di Michelangelo che però l’aveva pensata in legno di noce. Dalla scalinata si accede al vasto salone di lettura, uno dei pochi ambienti cinquecenteschi rimasti integri con il soffitto di legno intagliato sempre su disegno di Michelangelo, le vetrate con gli stemmi medicei progettate dal Vasari e il pavimento in cotto rosso e bianco.