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Torna a Firenze il Codice Leicester di Leonardo da Vinci per “L’acqua microscopio della natura”

Sarà un ritorno in grande stile per il Codice Leicester di Leonardo da Vinci nella città di Firenze e la sua esposizione sarà agli Uffizi nella Sala Magliabechiana dal 29 ottobre del 2018 fino al 20 gennaio 2019, un grande evento internazionale, per il codice di proprietà di Bill Gates che ogni anno viene esposto in una sede diversa. A Firenze resterà per tre mesi per la mostra “Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci. L’acqua microscopio della natura” a cura di Paolo Galluzzi e resa possibile grazie a un lavoro di preparazione durato oltre due anni da Gallerie degli Uffizi in collaborazione con il Museo Galileo e il contributo della Fondazione CR Firenze. Stamattina nella sala del Fiorino di Palazzo Pitti la conferenza stampa di presentazione del grande evento alla presenza del direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, di Paolo Galluzzi Direttore del Museo Galielo e di Umberto Tombari Presidente della Fondazione CR Firenze. La mostra a Firenze del codice leoanardiano, conosciuto anche come Codice Hammer e in questa veste fu esposto a Firenze nel 1982 a Palazzo Vecchio con grande successo di pubblico, oltre 400.000 i visitaroi in tre mesi, è un’eccezionale anteprima per le celebrazioni leonardiane che in tutto mondo avranno il via nel 2019 in occasione dei cinquecento anni dalla morte.

Vergato a Firenze tra il 1504 e il 1508, il manoscritto formato da 72 pagine è un’opera fitta di annotazioni e disegni sui temi dell’acqua e dell’ambiente. Il manoscritto ppartiene a un periodo di intenso lavoro artistico e scientifico, all’epoca infatti Leonardo compiva i suoi studi sull’anatomia all’Ospedale di Santa Maria Nuova, era impegnato nell’impresa della pittura della Battaglia di Anghiari a Palazzo Vecchio e studiava delle soluzioni per rendere l’Arno navigabile.Particolarmente innovativo il sussidio multimediale abbinato all’esposizione del Codice Leicetser chiamato Codescope.il visitatore potrà sfogliare i singoli fogli sugli schermi digitali, accedere alla trascrizione dei testi, e ricevere molteplici informazioni sui temi trattati. Saranno esposti anche alcuni spettacolari disegni originali di Leonardo, prestati da prestigiose istituzioni italiane e straniere, realizzati in quegli stessi anni, una stagione davvero ‘magica’ della storia di Firenze che vide la presenza contemporanea nel perimetro delle proprie mura di grandissimi personaggi delle lettere, delle arti e delle scienze.

Non a caso, Benvenuto Cellini definì quell’eccezionale stagione fiorentina ‘La Scuola del Mondo’. Le applicazioni multimediali realizzate dal Museo Galileo saranno consultabili sui siti web degli Uffizi e del Museo Galieleo stesso.

“L’esposizione del Codice Leicester di Leonardo, insieme ad altri preziosissimi disegni e scritti del Genio Da Vinci –ha affermato Eike Schmidt, Direttore degli Uffizidimostra il nostro impegno per rendere accessibili tematiche molto complesse della ricerca scientifica, e di contestualizzare episodi fondamentali di storia della scienza in una prospettiva del tutto contemporanea”. “ Alla vigilia delle grandi celebrazioni leonardesche – ha sottolineato il direttore degli Uffizi – è giusto che si inizi qui a Firenze, dopo il ritorno del grande quadro dell’Adorazione dei Magi, già nel 1982 a Firenze fu un grande successo. Nel 2015 sono iniziati i contatti per portarlo qui a Firenze dove abbiamo l’eccellenza del Museo Galielo Galiei e grazie al Prof. Galluzzi e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze abbiamo realizzato insieme questa mostra di valore scientifico”.

“Il Codice Leicester – ha dichiarato  il Direttore del Museo Galileo Paolo Galluzzi – frutto dell’ormai acquisita maturità come artista raffinatissimo, penetrante osservatore della natura, ingegnere capace di concepire progetti di straordinario ardimento e interprete originale dei fenomeni più significativi del macrocosmo e del microcosmo, offre una visione intrigante della vastità inaudita degli orizzonti esplorati dalla mente di Leonardo. Una mente protesa a raccogliere le sfide più complesse e a mettere in discussione le conclusioni stabilite dagli autori più accreditati della tradizione. Compilato nella fase più creativa della propria esistenza, nel cuore di una Firenze allora vera e propria ‘Scuola del mondo’, il prezioso manoscritto documenta l’ossessione conoscitiva di Leonardo per l’elemento acqua, per i suoi movimenti vorticosi, per la forza plasmatrice e la potenza distruttrice che la caratterizzano. Con continui rimandi a Firenze, al suo impianto urbano e al suo fiume, risorsa e al tempo stesso minaccia per le comunità che ne popolano le rive. La mostra invita a compiere un viaggio in un tempo di visioni ardimentose, di progetti avveniristici, di manifestazioni del pensiero di inarrivabile genialità”. Oltre trecento disegni e schizzi e più di mille “Casi”, gli interrogativi che Leonardo poneva a se stesso per poi trovare risposta, il codice è dedicato all’acqua e a tutte le sue implicazioni , osservazioni di tipo astronomico e di altri elementi come l’aria.

” Sosteniamo con entusiasmo – ha  osservato il Presidente della Fondazione CR Firenze Umberto Tombari – questa grande mostra che, di fatto, apre con ampio anticipo le celebrazioni dedicate a Leonardo. Fin dalla nostra nascita, 25 anni fa, abbiamo sempre destinato all’arte e alla cultura una parte significativa delle nostre erogazioni ed è importante collaborare con due istituzioni prestigiosissime in una esposizione di questo livello che unisce al rigore scientifico un ricco apparato multimediale. Questo aspetto è oggi, ancora più che in passato, determinante per favorire la comprensione dell’arte anche ai non addetti ai lavori ed in particolare di un’opera come questa che non è immediatamente comprensibile in tutti i suoi molteplici livelli di lettura. La nostra Fondazione si sta impegnando molto nel campo della formazione e dell’educazione dei giovani e la presentazione del Codice Leicester si colloca perfettamente in questo percorso. L’esposizione segna anche una nuova tappa della nostra lunga e fruttuosa collaborazione con il più importante museo italiano e col Museo Galileo la cui équipe, coordinata dal Prof. Galluzzi, ha realizzato una innovativa edizione digitale della grande mappa del cartografo tedesco Martin Waldseemüller, il più antico documento (1507) nel quale compare il nome America in omaggio ad Amerigo Vespucci. Un grande progetto che abbiamo presentato lo scorso anno, con grande successo, alla Library of Congress di Washington D.C.”.

 

 

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