Figura di spicco nel panorama collezionistico europeo per la varietà degli interessi e la vastità delle opere raccolte, al quale si deve infatti il primo nucleo della raccolta degli autoritratti della Galleria degli Uffizi e quella dei disegni che dette il via alla grande collezione del Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi, è a lui dedicata la mostra allestita nelle sale del Tesoro dei Granduchi, ex Museo degli Argenti, a Palazzo Pitti dal titolo “Leopoldo de’ Medici Principe dei collezionisti“.
Figlio del Granduca Cosimo II e dell’arciduchessa Maria Maddalena d’Austria, Leopoldo de’ Medici ( Firenze 1617-1675) divenne cardinale all’età di cinquanta anni e grazie a una rete di mercanti, agenti, segretari che operavano in tutto il mondo mise in piedi una straordinaria raccolta tra sculture antiche e moderne, monete, medaglie, dipinti, disegni, ritratti in piccolo e grande formato , strumenti scientifici e rarità, di cui un’accurata selezione viene riproposta nella mostra curata da Valentina Conticelli, Riccardo Gennaioli e Maria Sframeli.
Se le opere da lui collezionate si trovano distribuite ed esposte tra Galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti, fondamentali per lo studio sono stati gli inventari medicei, la mostra è stata allestita proprio dove in origine erano custodite le raccolte di Leopoldo, nel suo fastoso appartamento al secondo piano di Palazzo Pitti e per cercare di ricrearne l’atmosfera in stile Barocco, la parete che ospita i grandi ritratti è stata rivestita in taffetà rosso mentre le teche color viola ospitano i rari oggetti d’arte, come i ritrattini, statue d’avorio e reliquiari.
Dotato di un intuito museo logico Leopoldo de’ Medici riuscì a predefinire la sua collezione che ha mantenuto nel tempo il suo fascino, senza lasciare niente al caso. In suo onore le Gallerie degli Uffizi hanno acquisito il dipinto “Autoritratto nello studio” di Michelangelo Cerquozzi ( 1640-1646), da una recente asta, nel settembre del 2017, con tutta probabilità si tratterebbe dello stesso dipinto visionato nel 1673 da Giuseppe Maria Casarenghi, agente del Cardinal Leopoldo, per entrare a fra parte della collezione dei ritratti, ma alla fine il dipinto non fu acquistato.
La mostra che è introdotta dalla statua del Foggini del Cardinale Leopoldo che dal Corridoio Vasariano è stata trasportata per l’occasione a Palazzo Pitti, si apre con la sezione dedicata all’ “Antichità e Anticaglie” a cui fa seguito la sezione “Esotica e Strumenti scientifici”, molti di questi provenienti dal Museo Galielo, non dimentichiamo che Leopoldo fu uno dei promotori dell’Accademia del Cimento, per concludersi nella maestosa sala con i “Dipinti e dei Ritratti” dove si impone il grande ritratto di Leopoldo bambino a cavallo di Giusto Suttermans vestito alla polacca, nella sala adiacente una selezione di opere grafiche in cui traspare un gusto personalissimo e molto avanzato per la sua epoca. La mostra è corredata da un catalogo scientifico edito da Sillabe ricco di importanti contributi che ci permettono di comprendere al meglio questa grande figura di amante e collezionista delle arti in tutte le molteplici espressioni.