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Gabriele D’Annunzio, anche il suo testamento in mostra a Genova per “Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani

 Hic manebimus optime”ovvero “qui staremo benissimo”, la frese divenuta celebre e riportata da Tito Livio nella storia Storia di Roma fu ripresa come motto da Gabriele d’Annunzio durante l’occupazione della città di Fiume del 1919-1920 e stampata anche con la sua effigie sui francobolli della prima Reggenza del Carnaro il 12 settembre 1920. Non sorprende affatto che il risolutivo motto si trovi anche impresso in un cartiglio nella carta intestata su cui venne vergato il suo testamento olografo.

Nella seconda pagina del testamento di Gabriele d’Annunzio che porta la data del Primo maggio 1937 XV, in numeri romani l’era fascista, lui stesso scrisse “…ché alle mie persone di casa che mi son care siano assicurati il giusto riconoscimento di loro fedele assistenza. Al mio fratello d’Armi e compagno mio fedele Benito Mussolini oso commettare l’Alta Guida e La Protezione dell’Opera Vostra”. Quello di Gabriele d’Annunzio insieme ad altri di illustri personalità italiane come Alessandro Manzoni, Luigi Pirandello, Giovanni Pascoli, Guglielmo Marconi e molti altri ancora, sono i testamenti della mostra ormai divenuta itinerante, aperta in questi giorni a Genova, dal titolo “Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani”, promossa dal Consiglio Nazionale del Notariato, dalla Fondazione Italiana del Notariato e dal Consiglio Notarile di Genova e Chiavari allestita nella Sala Liguria di Palazzo Ducale a Genova.

Ogni testo rivela infatti, non solo la situazione familiare ed economica, ma soprattutto l’animo, le scelte morali, civili, le propensioni e il carattere dell’autore, regalando ai visitatori una piacevole ed esclusiva opportunità di approfondimento. Negli studi notarili si conservano e formano ogni giorno, documenti che raccontano le storie, le difficoltà, i lasciti morali, filosofici e politici, le scelte economiche di milioni di cittadini. Il Notariato ha così deciso di condividere con il grande pubblico le memorie più intime e intense di grandi personaggi che hanno fatto la storia del nostro Paese: un patrimonio culturale conservato negli Archivi e nei Musei d’Italia, che difficilmente è possibile visionare.

Ospitata per la prima volta nel 2012 presso l’Archivio Storico Capitolino in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, la mostra è stata riproposta con grande successo in diverse città Mantova, Milano, Modena, Piacenza, Roma, Torino e Berlino.   Presso la Sala Liguria di Palazzo Ducale sarà possibile visionare i testamenti di Alessandro Manzoni, Gioachino Belli, Alfonso La Marmora, Giuseppe Garibaldi, Camillo Benso conte di Cavour, Giuseppe Verdi, Giuseppe Zanardelli, Giovanni Verga, Antonio Fogazzaro, Eduardo Scarpetta, Giovanni Pascoli, Gabriele D’Annunzio, Giovanni Agnelli Senior, Luigi Pirandello, Grazia Deledda, Enrico Caruso, Lina Cavalieri, Guglielmo Marconi, Enrico De Nicola, Alcide De Gasperi, Papa Giovanni XXIII, Ettore Petrolini, Papa Paolo VI, Enzo Ferrari, Odoardo Focherini e Giorgio Ambrosoli. Uno spazio particolare avranno infine i testamenti di illustri personaggi molto legati alla città di Genova: Cristoforo Colombo, Niccolò Paganini, Maria Brignole Sale, Duchessa di Galliera e Gilberto Govi.

Eventi Collaterali alla mostra: 21 novembre 2017 – Piero Boccardo, Musei e Testamenti, il caso delle sorelle Brignole Sale 6 dicembre 2017 – Maria Teresa Morasso, Dal ’500 al ’900 la scrittura racconta. Colombo, Paganini, Duchessa di Galliera, Govi visti attraverso l’analisi grafologica dei loro manoscritti

 

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