Figura chiave nel collezionismo e nel mercato del disegno, tra la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700, padre Sebastiano Resta ( Milano 1635-Roma 1714) aveva rapporti con i più importanti conoscitori e collezionisti di grafica che ne fecero in questo ambito un punto di riferimento. Nato a Milano nel 1635 si trasferì a Roma nel 1661 dove quattro anni più tardi venne ammesso a far parte dei Padri Oratoriani, la congregazione fondata da San Filippo Neri e abitò nella casa dei Filippini alla Chiesa Nuova dove iniziò a raccogliere disegni originali, bozzetti, studi, miniature dei più grandi artisti a lui contemporanei o che lo avevano preceduto.
Da Giotto a Leonardo da Vinci, passando per Piero della Francesca, Michelangelo, Raffaello, Mantegna, Correggio, Parmigianino, Barocci e tantissimi altri gli autori che riunì in un volume che lui stesso definì “Galleria Portatile”, un autentico museo itinerante in cui seguire il percorso degli artisti che avevano caratterizzato in particolare il XVII secolo. Una summa dell’arte italiana ad iniziare da Giotto fino a quella a lui contemporanea, attraverso un’ antologia di disegni dei “capi delle quattro scuole Fiorentina antica, Romana antica e moderna, Lombarda antica, Venetiana antica e moderna”.
Non è tutto, su ogni pagina il grande collezionista annotava di suo pugno aneddoti, notizie, informazioni, sull’autore o sull’opera, come quando scriverà “ Quindi nacque il proverbio : tu sei più tondo che l’O di Giotto”.
Così concepito, il volume noto con il nome di Codice Resta che è stato recentemente restaurato presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, venne consegnato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano che ancora oggi lo custodisce e che ha permesso alla casa editrice Vallecchi di realizzarne una riproduzione fedele delle sue cento tavole più belle. L’edizione in facsimile della Galleria Portatile si avvale di una prefazione di Mons. Gianfranco Ravasi ed è stato realizzata su carta speciale delle Cartiere Miliani di Fabriano, contenuta in un cofanetto con una rilegatura artigianale in pelle con impressioni in oro che riproduce fedelmente l’originale ha una tiratura limitata di mille esemplari.
E’ interessante osservare che se molti dei volumi di collezioni di disegni realizzati da Sebastiano Resta sono stati smembrati e confluiti nei fondi di grafica dei maggiori musei di tutto il mondo, solo alcuni sono sopravvissuti nella loro integrità. Oltre alla Galleria Portatile la Biblioteca Ambrosiana conserva infatti anche il Piccolo Codice Resta, un volumetto dedicato a Correggio a Roma si trova al British Museum di Londra e un taccuino del Figino è al Metropolitan Museum di New York, mentre dalla Biblioteca Comunale di Palermo è riemerso il Libro d’Arabeschi, uno dei libri più antichi inviato in dono all’amico Giuseppe Del Voglia nel 1689 e considerato un pezzo fondamentale per conoscere la storia del collezionismo della grafica nell’Italia del Seicento.