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La Madonna della Misericordia miniata dal Beato Angelico nel Messale di San Domenico

MS 558 c.156 V "Madonna della Misericordia con cinque frati inginocchiati

E’ una meravigliosa immagine della Vergine della Misericordia abilmente miniata  dal Beato Angelico nel capolettera con cui ha inizio l’Intròitus della messa per la Natività della  Beata Vergine Maria con le parole di Sedulius  il poeta del V secolo “ Salve sancta parens, enixa puérpera Regem: qui coélum terràmque regit in saécula saeculòrum, allelùia”, “ Salve, o Madre Santa, che hai dato alla luce il Re: che governa il cielo e la terra nei secoli dei secoli”, tratte dal celebre poema biblico, il Carmen paschale.

La Madonna della Misericordia viene ritratta insieme a cinque frati inginocchiati all’interno di una delle grandi iniziali fogliate figurate, alla c.156 v.,  di cui è ricco il Messale 558 conservato presso il Museo di San Marco a Firenze ed edito in edizione facsimile da Vallecchi, in tutto una trentina.

La particolarità del corpo di questa lettera S sta nel fatto che è costituito da due pesci di colore diverso, uno rosa e l’altro azzurro intrecciati tra loro con le code di altri due pesci, più piccoli che hanno catturato, di colore complementare. La Vergine Maria al centro della scena protegge col suo manto i cinque domenicani raffigurati ai suoi piedi. L’immagine della Madonna è raffigurata all’interno di una mandorla illuminata da raggi dorati e sul manto azzurro e verde nell’interno è ben in evidenza la stella simbolo della verginità. Il volto è incorniciato dal maphorion, il velo trasparente che scende lungo le spalle.

Così come nelle altre iniziali riccamente decorate, l’apparato ornamentale è complementare alla scena e alle singole figure che supporta, l’iniziale è la cornice naturale della storia che dentro prende vita e viene raffigurata, una visione da cogliere dove la base su cui poggia la Madonna, i raggi dorati conferiscono la profondità prospettica.

Il rapporto tra la lettera e la scena che essa contiene è ancora vitale, come nella tradizione gotica e lo si coglie nella relazione che unisce le figure posizionate in fondo all’iniziale, ma è vissuto con una libertà nuova dall’autore che gioca con le forme e gli spazi.

Intorno alla lettera, lunghe foglie acantiformi si arricciano con risvolti dorati e magnificenza di colori conferendo un armonioso  movimento che si conclude in alcuni omaggi floreali posti a termine dei fregi fogliati. Così come nella grande miniatura della c.67v che raffigura la “Gloria di san Domenico con otto angeli” anche in questa superba immagine della Madonna della Misericordia, l’Angelico esprime un respiro pittorico particolarmente evidente nella tridimensionalità dei corpi, sia  della Madonna che dei frati domenicani che  nei tratti rotondeggianti dei volti illuminati da tocchi di luce.

 

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