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La donna medievale nei manoscritti miniati della collezione al J. Paul Getty Museum

La vita delle donne nel Medioevo era varia e rifletteva le diverse aree geografiche e le situazioni finanziarie e religiose. Le pagine dei manoscritti miniati ci rivelano le molte facce di come si esprimeva la femminilità nel mondo medievale. Una mostra aperta al pubblico fino al 17 settembre al Getty Museum dal titolo “Illuminating women in the medieval world” indaga questo aspetto,  attraverso i  manoscritti che fanno parte della collezione permanente conservata presso il  museo.

 Sono in scena le eroine bibliche, figure di  sante e pie monache che incarnavano gli ideali di un comportamento corretto ma anche il loro esatto contrario, come Eva che disubbidì a Dio  mangiando il frutto dell’albero della conoscenza. Oltre ad essere soggetti molto amati dai miniatori le donne erano anche coinvolte nella creazione dei manoscritti, loro stesse commissionavano queste importanti opere e spesso li decoravano.

La mostra si articola in diverse sezioni e si apre con “Medieval ideals of womanhood”. Per i cristiani del Medioevo la Vergine Maria era il massimo archetipo femminile. La sua obbedienza a Dio, il concepimento di Gesù senza peccato e l’amore verso il figlio dall’infanzia fino alla morte sulla croce sono una serie di esempi per i fedeli. Anche figure femminili dall’Antico Testamento compaiono con frequenza nelle miniature. Pudiche e sottomesse ancora spesso forti e volitive usavano la loro sessualità per conquistare gli uomini riuscendo a difendere e a mantenere la propria castità e dignità. Le prime martiri cristiane che furono brutalmente torturate per essersi rifiutate di adorare dei pagani o di sposarsi al di fuori della loro fede rappresentano  un insieme di esempi di donne che furono eroiche nella loro religiosità. Nella stessa maniera, le figure di sante di epoca medievale hanno fornito dei modelli contemporanei da seguire sia per le donne che per gli uomini.

Un’altra sezione della mostra è dedicata alla “Medieval women in daily life”. Le immagini nei manoscritti miniati attestano la partecipazione attiva delle donne in molti aspetti della vita medievale. Molte donne seguivano un percorso dal corteggiamento al matrimonio e dalla gravidanza alla crescita dei loro figli . Nelle classi dominanti le mogli giocavano un importante ruolo politico come negoziatrici  e cementavano relazioni politiche ed economiche grazie al matrimonio.  Donne delle classi più basse e medie mietevano raccolti, allevavano bestiame, realizzavano e vendevano oggetti di artigianato, mentre le donne delle classi più alte guidavano il mercato per i beni di lusso. Altre donne prendevano i voti religiosi ed era nei conventi che l’alfabetizzazione femminile era per prima insegnata e incoraggiata, infine estesa ai membri della famiglia reale, ai nobili e alla classe media.

Medieval women in the arts” è il titolo di un’altra sezione della mostra. I libri d’ore furono la tipologia più comune di manoscritti che possedevano le donne cristiane in epoca medievale. Molte donne che possedevano questi libri gradivano avere i loro ritratti dipinti in questi libri molto miniati, in genere venivano rappresentate in ginocchio in preghiera davanti alla Vergine o a un santo patrono. Rispetto agli autori maschi e agli artisti , furono alcune le donne che composero testi o dipinsero immagini nei manoscritti medievali. Tuttavia alcune testimonianze sopravvivono di lavori di donne in qualità di artiste in librerie e atelier e come autrici nelle corti europee. Altre donne con molta probabilità erano coinvolte nel lavoro dei manoscritti dal padre o dal marito e i conventi avevano sale di scrittura dove le suore miniavano i manoscritti che venivano usati per la  preghiera giornaliera e la devozione.

Le informazioni per questo articolo sono state tratte dal sito del museo J. Paul Getty Museum, Los Angeles, “Illuminating Women in the Medieval World, published online 2017, the J. Paul Getty Museum, Los Angeles, http://www.getty.edu/art/exhibitions/women_manuscrips”

 

 

 

 

 

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