fbpx
Home / Editoria di pregio / BEATO ANGELICO / La “Crocifissione” del Beato Angelico nel Messale Gerli della Biblioteca Braidense

La “Crocifissione” del Beato Angelico nel Messale Gerli della Biblioteca Braidense

La Biblioteca Braidense di Milano conserva all’interno del fondo Gerli un Messale ( Gerli 54) risalente al secondo quarto del XV secolo miniato dal Beato Angelico e da altri collaboratori della Scuola di San Marco, in particolare al suo interno si trova una bellissima Crocifissione che già nel 1975 il Boskovits nel catalogo di vendita dell’opera individuò quale opera dell’Angelico in un momento giovanile “ vicino a quello delle miniature del Messale 558 del Museo di San Marco e quasi certamente precedente alla Pala di San Pietro martire” da lui risalente al 1426-1428.

Si tratta di una delle rare opere miniate esistenti che sono state attribuite al frate domenicano, Patrono degli artisti, di cui ricordiamo il 18 febbraio ne viene festeggiata la ricorrenza. Il codice venne acquistato dal conte Gerli e fu destinato alla Biblioteca Braidense insieme alla donazione dell’intera collezione di manoscritti. Di particolare interesse la miniatura, la cui esecuzione viene attribuita quasi completamente alle mani dell’Angelico, che rappresenta la Crocifissione.

Come osserva Magnolia Scudieri la più importante studiosa del Beato Angelico e che ha curato l’edizione in facsimile del Messale del Beato Angelico ( Ms.558) conservato al Museo di San Marco a Firenze, in un suo saggio “ Questa è caratterizzata da una maniera ampia e solenne, da un’impostazione prospettica delle figure, poste di tre-quarti o viste di scorcio come il Crocifisso, da una piena padronanza del chiaro-scuro chiamato a modulare il modellato dei corpi e dei panni, che indubbiamente richiama alla mente alcune opere della fase giovanile dell’Angelico, come la Crocifissione con la Maddalena in collezione privata inglese….Tali confronti spingono ad accettare la datazione già proposta dal Boskovits alla metà del terzo decennio, o forse prima, a una certa distanza di tempo, tuttavia, dal Messale 558 con il quale al di là dei fregi ornamentali, non si riescono a cogliere analogie stilistiche stringenti”.

Oltre alla Crocifissione che è la miniatura più importante di tutto il Messale e che evidenzia l’abilità pittorica del grande maestro fiorentino viene messa in evidenza in particolare la pagina della prima domenica di Avvento dove in alto una miniatura rettangolare molto bella è dedicata alla scena dell’Annunciazione, si trovano poi nella  pagina, ricca di decorazioni, due iniziali figurate, una A  contente Cristo giudice  e una E con un Santo Vescovo, tutto intorno alla pagina un ricco fregio fogliato con un angioletto e una figura grottesca, mentre in basso lo stemma delle famiglie milanesi Gabriano e Taverna, con molta probabilità fatto aggiungere nel 1497 quando Etienne Taverna divenne vescovo di Milano ed entrò in possesso del Messale.

Secondo alcuni studiosi comunque l’originaria provenienza fiorentina del messale sarebbe testimoniata dallo stile delle  miniature, dal calendario liturgico che precede l’incipit del Messale  e dalla presenza di Giovanni Battista nella scena dedicata alla Vocazione di Pietro.

 

Bibliografia : Miniatura del ‘400 a San Marco – Dalle suggestioni avignonesi all’ambiente dell’Angelico. A cura di Mangnolia Scudieri e Giovanni Rasario,  Giunti 2003, Firenze Musei

 

 

 

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *