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Il Volto di Cristo nella Veronica

Velo della Veronica

E per consolazione de’ Cristiani pellegrini, ogni venerdì o dì solenne di feste si mostrava in San Pietro la Veronica del Sudario di Cristo”. Così Giovanni Villani  cronista dell’epoca che  “ vi fu e vide”, ci  racconta nelle sue Cronache come si svolgeva il Giubileo a Roma e in particolare quali erano  le mete predilette dai pellegrini che si recavano alla tomba degli apostoli Pietro e Paolo per assistere all’esposizione del Volto di Gesù, davanti alla folla incredula.

Il desiderio di conoscere la vera immagine di Gesù  trovava compimento a Roma dove si venerava un’opera ritenuta acheropita, realizzata non per mano d’uomo e ispirata dai vangeli apocrifi in cui veniva riportato l’episodio della Veronica, la donna che lungo la salita al Calvario con un velo detergeva il volto segnato del Cristo in cui rimaneva impresso l’adorabile Volto, opera che era ritenuta essere “vera immagine” di Cristo, “vera icona”.

Numerosi sono i riferimenti letterari, Petrarca che insieme a Cola di Rienzo sarà tra coloro che solleciteranno Clemente VI alla celebrazione del Giubileo ogni cinquanta anni, in una lettera elencherà le cose che il pellegrino potrà vedere a Roma “ Vedrà l’effige del volto del Signore, o conservata nel velo della donna, o esistente nelle pareti della Chiesa Madre di tutte le chiese”, mentre Dante descriverà la commozione dei pellegrini venuti da lontano per vedere la famosa reliquia e riceverne la grazia “ Qual è colui che forse di Croazia/viene a veder la Veronica nostra/ che per l’antica fama non si sazia,/ ma dice nel pensier, fin che si mostra: Signor mio Gesù Cristo, Dio verace, or fu sì fatta la sembianza vostra?/

In realtà  la presenza della sacra reliquia a Roma è attestata sin dal X secolo  e sarà Papa Innocenzo III nel 1208  a stabilire che l’effigies Christi  fosse portata in processione e  a tutti i fedeli che  avrebbero pregato davanti alla preziosa immagine, fosse concessa un’indulgenza, la prima nella storia della Chiesa legata a un’immagine.

Ancora oggi la “Veronica” è racchiusa in una triplice teca di argento e protetta da una reticella a velo in una nicchia all’interno di un pilone, detto “della Veronica”, nella cupola della cattedrale di San Pietro; sotto la tribuna la grande statua di Francesco Mochi  della Veronica sta ad indicare ai fedeli dove la reliquia viene conservata e mostrata ai devoti per l’ostensione e la benedizione la quinta domenica di Quaresima che quest’anno cadrà il 13 marzo.

Numerose sono state attraverso i secoli le immagini devozionali, riproduzioni pittoriche che si riallacciano alla “vera immagine” impressa sul velo della Veronica tanto che l’opera editoriale Volti di Cristo dedica una sezione specifica  a questo tema, “Volti da contemplare, Volti da dipingere” con i più importanti esempi pittorici dal Maestro della Veronica a Francisco de Zurbaran, nella foto il suo celebre ” Velo della Veronica”.

 

 

 

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