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Giotto e il Crocifisso per gli Umiliati di Ognissanti

Crocifisso - Giotto - Chiesa di Ognissanti - Firenze

Nel 2017 saranno celebrati i 750 anni dalla nascita di Giotto, iniziamo oggi  un viaggio alla scoperta dei suoi capolavori.

Dipinse Giotto ai frati Umiliati d’Ognissanti di Firenze una cappella e quattro tavole e fra l’altre in una la Nostra Donna con molti angeli intorno e colo Figliuolo in braccio, et un Crucifisso grande in legno; dal quale Puccio Capanna pigliando il disegno, ne lavorò poi molti per tutta Italia, avendo molto in pratica la maniera di Giotto.

Nel tramezzo di detta chiesa, era, quando questo libro delle Vite de’ pittori, scultori e architetti si stampò per la prima volta, una tavolina a tempera stata dipinta da Giotto con infinita diligenza, dentro la quale era la morte di Nostra Donna con gli apostoli intorno, e con un Cristo che in braccio l’anima di lei riceveva. Quest’opera dagli artefici pittori era molto lodata e particolarmente da Michelangelo Buonarroti, il quale affermava, come si disse altra volta, la proprietà di questa istoria dipinta non potere essere più simile al vero di quello ch’ell’era”.

Questa la testimonianza del Vasari sulle opere realizzate da Giotto, di cui il prossimo anno ricorreranno i 750 anni dalla nascita, per la Chiesa di Ognissanti, ma se per ammirare la grande “Maestà”, la Madonna in trono con il Bambino espressione della piena maturità della pittura di Giotto è necessario recarsi alla Galleria degli Uffizi, dove si trova conservata, lo stesso vale anche per “Morte della Vergine” che si trova a Berlino allo Staatliche Museen, ancora oggi nella Chiesa fiorentina nella omonima piazza  è possibile ammirare il meraviglioso “Crocifisso” che è tornato a splendere nell’oro e nel  lapislazzuli grazie a un importante restauro durato dieci anni.

Dipinto in un arco di tempo che va dal 1310 al 1320, questo Crocifisso venne dipinto su commissione degli Umiliati che avevano fatto costruire la chiesa alla fine del Duecento, originari della Lombardia tra i lavoratori della lana e divenuti ordine religioso avevano mantenuto la loro attività manifatturiera riuscendo a stabilirsi a Firenze proprio in riva d’Arno.

Ed è proprio nel tramezzo che divideva la navata della chiesa dal presbiterio, eretto a modo d’iconostasi per separare l’altare dai fedeli che un tempo si trovavano tutte e tre le opere.  Oggi il Crocifisso è stato collocato nella “Cappella dei Caduti”, nel transetto sinistro, in alto, per richiamare così l’antica posizione, la Croce rimane così sospesa tra terra e cielo ricordando ai fedeli il mistero della Passione, morte e risurrezione di Cristo e indicare in questo modo la giusta direzione  a cui rivolgere la preghiera .

La svolta della pittura di Giotto raggiunge risultati altissimi,  Gesù Crocifisso ci appare nella sua dimensione umana e divina esaltandone la corporeità, un Gesù Cristo segnato dal  dolore e nella sua maestà espressione del tema della rivelazione. Accanto a lui, nei margini quadrilobati della croce le raffigurazioni della Madonna addolorata, di San Giovanni e in alto Gesù Maestro benedicente.

I segni della passione, dopo il restauro  ancora più evidenti, il sangue vermiglio che sgorga copioso dal costato, dai polsi e dai piedi terminando in due linee che inondano l’azzurro della croce, un azzurro esaltato nel manto che avvolge la Madonna, la prima ad essere avvolta dalla trascendenza e dal mistero e che riluce con l’oro usato senza risparmio e che grazie a una illuminazione studiata appositamente per la nuova collocazione rende la visione uno spettacolo che non ha eguali.

 

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