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Con Maso da Finiguerra prende il via Uffizi. I Disegni più Belli

Oltre 150.000 opere, tra disegni, incisioni, miniature e fotografie fanno parte del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi una delle collezioni più importanti al mondo, sia per numero di opere custodite che per la loro rilevanza, con una datazione che  parte dal Trecento per arrivare fino ai nostri giorni.

Non è stato facile, quindi, per la prof.ssa Cristina Casoli, curatrice dell’intera collezione di riproduzioni di disegni dai musei più importanti del mondo, selezionare quarantotto fogli, all’interno di un così vasto patrimonio, ricco e prestigioso che sono entrati a far parte dell’edizione di pregio in tiratura limitata di 199 copie “Uffizi. I disegni più belli”. Quarantotto capolavori, esemplificativi delle maggiori scuole regionali e straniere scelti, oltre che per la loro alta qualità anche per i particolari contenuti tematici e iconografici e per la varietà delle tecniche esecutive, in grado di rappresentare una delle collezioni più importanti al mondo.

Il materiale selezionato comprende opere di maestri toscani, emiliani, lombardo-veneti, umbro-marchigiani, liguri, tedeschi, fiamminghi, olandesi, tutti importanti nella storia del disegno e all’interno di un vasto periodo storico che va dal Quattrocento al Settecento. Nell’ambito di questa operazione è stata delineata anche una sorta di triangolazione culturale tra Firenze, Venezia e le Fiandre all’interno della quale si muovono i maestri più importanti dal primo Rinascimento al Seicento inoltrato, quest’ultimo secolo per eccellenza del disegno e non solo sotto l’aspetto produttivo, ma anche e soprattutto conoscitivo, classificatorio e collezionistico.

Ad aprire la collezione è “ Giovane con berretto seduto su uno sgabello in atto di leggere un libro” dell’artista fiorentino Tommaso d’Antonio Finiguerra detto Maso Finiguerra ( 1426-1464) che secondo il Vasari fu l’inventore del metodo calcografico. Uno stile netto, pulito incisorio, la pratica disegnativa è concepita come un mezzo di perfezionamento artistico ma anche come uno strumento per la descrizione di posture, sono autentiche riprese dal vero finalizzate alla rappresentazione di persone.

Si avvertono – afferma Cristina Casoli nel suo saggio di introduzione all’opera in facsimile – in questi fogli attribuiti a Finiguerra le nuove aperture culturali dell’Umanesimo, con una sensibile attenzione ai modelli della tradizione antica e alla riproduzione “dal naturale” , aspetti che occuperanno un ruolo di primo piano per tutto il secolo successivo. Nei suoi garzoni in abiti contemporanei fissati negli atti più diversi, per quanto ancora modelli, emerge una verità prima impensabile. Nella seconda metà del Xv secolo , e in particolar modo a Firenze, si assistette a una sorprendente evoluzione delle tecniche grafiche , evoluzione certamente favorita anche dal diffondersi dei nuovi tipi di carta, con costi di produzione inferiori e maggiore varietà di superfici, grana, formati e tinte. I nuovi supporti, a loro volta, consentirono l’impiego di tutte le tecniche disegnative conosciute, suggerendone di nuove e dalle notevoli possibilità espressive”.

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