Sin dalla produzione della stilografica 1903, dedicata al centenario, Vallecchi, la nostra azienda ha iniziato un lavoro di ricerca nella produzione di limited edition con un alto contenuto artistico e di design in cui è stata privilegiata la lavorazione a mano e di carattere esclusivamente artigianale. Sempre alla ricerca dell’eccellenza e forti della tradizione fiorentina in campo orafo e artistico per la creazione delle nostre stilografiche da collezione ci siamo avvalsi delle più importanti aziende presenti sul territorio e in grado di esprimere al meglio la cultura e la tradizione dell’arte fiorentina.
L’ultima creazione in casa Vallecchi è la stilografica 1916 dedicata a Umberto Boccioni di cui abbiamo parlato ampiamente e sotto molteplici aspetti. A realizzarla la fiorentina Stipula, azienda storica nella produzione di stilografiche di alta gamma che negli ultimi anni ha realizzato un’operazione di recupero degli antichi impianti artigianali della celebre ditta Globus che produceva pennini, una storia che ha dell’incredibile e che abbiamo deciso di raccontarvi.
Alla fine della II Guerra Mondiale il Cavalier Mario Cecchini a Bologna con la sua ditta, la Globus, produceva con circa 188 stampi artigianali, lamine di oro e di acciaio per la maggior parte dei grandi marchi internazionali della scrittura dell’epoca, Aurora, Pelikan, Sheaffer solo per citare i più noti. Oltre a questo, era impegnata nell’approvvigionamento del mondo delle cartolerie specializzate e dei centri di assistenza di tutta Italia, con un vasto catalogo di pennini adattabili, per misura e caratteristiche, alla gran parte delle penne a serbatoio in uso all’epoca.
Alla fine degli anni ’60 i pennini Globus cessarono di essere prodotti e il Cavaliere Mario Cecchini provvide a stivare le attrezzature in una cantina nel centro di Bologna dove alcuni anni fa furono rinvenute dai figli, poco tempo dopo la sua scomparsa.
Il lavoro di restauro degli antichi macchinari, di notevole complessità tecnica, ha impegnato Stipula per diversi anni ed è infine sfociato in una serie di lamine di concezione tradizionale e rivoluzionaria al tempo stesso per le prestazioni di scrittura che garantiscono.
In particolare lo Sti-Flex 1945 è realizzato con un DNA Globus, sulla base di criteri di laminazione del metallo e lavorazione della lamina oggi del tutto dimenticati, grazie alla particolare combinazione di spessori, taglio e affinatura della punta, può considerarsi un autentico pennino flessibile della fine degli anni ’30 e come tale può inserirsi a pieno titolo in una antica tradizione di esaltazione della espressività della punta stilografica sulla carta.
L’anima del pennino antico è presente anche nell’ultrafine ideografico 1940, in oro 14K in materiale post- bellico e ispirato a un protocollo della fine degli anni ’30. Il protocollo dettava le caratteristiche dei pennini montati sulle stilografiche che le rappresentanze diplomatiche del Regno d’Italia offrivano in dono alle controparti asiatiche. E in particolare ai rappresentanti dell’Impero Giapponese, alleato dell’Italia. Un pennino che per la finezza e la speciale conformazione della punta era considerato particolarmente adatto alla scrittura degli ideogrammi orientali.