fbpx
Home / Bibliofili / Leonardo da Vinci , colui che seppe dare “il moto e il fiato” alle figure

Leonardo da Vinci , colui che seppe dare “il moto e il fiato” alle figure

“ 1452. Nacque un mio nipote figliuolo di ser Piero mio figliuolo a dì 15 aprile in sabato a ore 3 di notte. Ebbe nome Lionardo”. Sono le parole scritte dal nonno paterno Antonio da Vinci per ricordare la nascita del nipote avvenuta a Vinci, il borgo collinare nei dintorni di Firenze. Figlio illegittimo, in un primo momento non si conosce ancora il nome della madre, è qui che sarà allevato nella casa dei nonni paterni, il padre, Ser Piero è notaio a Firenze discendente di una dinastia che svolge questa professione dai tempi di Dante Alighieri.

Più tardi in una registrazione al comune comparirà il nome della madre, tale “Chaterina”, la cui identità comunque rimarrà ancora misteriosa, pare comunque che durante la sua vita Leonardo abbia mantenuto rapporti con lei, in particolare negli ultimi anni della sua vita, di cui si prese cura, fino alla morte.

“ Preso un giorno alcuni de’ suoi disegni, ( Ser Piero) gli portò ad Andrea del Verrocchio, ch’era molto amico suo, e lo pregò strettamente che gli dovesse dire, se Lionardo attendendo al disegno farebbe alcun profitto. Stupì Andrea nel veder il grandissimo principio di Leonardo”. Così il Vasari descrive l’arrivo di Leonardo a Firenze che all’età di sedici anni entra come apprendista nella bottega del Verrocchio dove incontrerà altri giovani pittori che saranno protagonisti della scena artistica tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, come Sandro Botticelli, Il Perugino, Lorenzo di Credi, Domenico Ghirlandaio.

Le tecniche di apprendimento si basano sul disegno dal modello, studio dei panneggi, copia dall’antico, sin dall’inizio Leonardo è particolarmente interessato al “ritrar di naturale” un metodo che affinerà a tal punto da riuscire a cogliere quelli che nei suoi scritti descriverà come “i moti mentali”.

Nel 1472 Leonardo ha venti anni ed è già iscritto al registro dei pittori della Compagnia di San Luca, significa quindi che è già in grado di accettare commissioni indipendenti e risale al 1473 la sua prima opera conosciuta, il disegno del “Paesaggio della vallata dell’Arno” come la si osserva dal Montalbano presso Vinci. Tra le prime opere che lo vedono impegnato, in collaborazione con il maestro  Andrea del Verrocchio il “Battesimo di Cristo”, mentre da solo eseguirà l’ “Annunciazione” ambedue conservate alla Galleria degli Uffizi a Firenze.

Una passione costante fu per Leonardo il disegnare tanto che il Vasari nel profilo biografico a lui dedicato scriverà “ Ed ogni giorno faceva modelli e disegni da potere scaricare con facilità monti e foragli per passare da un piano a un altro, e per via di lieve e di argani e di vite mostrava potersi alzare e tirare pesi grandi : e modi da votare porti, e trombe da cavare de’ luoghi bassi acque, che quel cervello mai restava di ghiribizzare; de’ quali pensieri e fatiche se ne vede sparsi per l’arte nostra molti segni, ed io n’ho visti assai”.

Ed è al genio di Leonardo che si è espresso attraverso l’arte del disegno che Vallecchi ha voluto dedicare uno dei suoi cofanetti della collana I Disegni più belli, selezionando tra i numerosi capolavori 48 opere provenienti dai musei di tutto il mondo a coprire l’intero l’arco cronologico della sua  vita. Leonardo, sempre secondo il Vasari, non fu solo l’iniziatore della “terza maniera che noi vogliamo chiamare moderna”, in cui si raggiunse l’ultima perfezione delle arti del disegno, ma anche colui che per primo seppe dare “il moto e il fiato” alle proprie figure, in grado di condurre la pittura, per tramite sempre del disegno, verso nuove altezze.

 

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *