Dopo la magnifica carta a piena pagina del Beatus Vir e la vignetta miniata che illustra il brano del Vangelo della Presentazione di Gesù al Tempio, adesso intendiamo soffermarci sulla miniatura dedicata all” Adorazione dei Magi – Domino illuminatio mea nella c.36r del Salterio di Federico II , codice riccardianao inventariato con il n. 323 e riprodotto in edizione facsimile da Vallecchi con il nome “Il Libro dei Salmi di Federico IIin onore della prestigiosa committenza.
L’iconografia segue la tradizione che su questo episodio costruisce una sorta di sacra rappresentazione, Maria seduta in trono tiene in braccio il Bambino che presenta al più anziano dei Magi che si inginocchia in adorazione, mentre alle spalle i due magi più giovani osservano la stella che li ha indirizzati lungo il cammino.
L’abbigliamento della Madonna risponde a un canone di riconoscibilità che la rende subito identificabile come un personaggio teatrale composto da una tunica azzurra e da un manto violaceo, mentre i Magi indossano gli abiti tipici del periodo tardo antico , le tuniche lunghe, le calze, l’ampio mantello fermato con una fibbia sulla spalla e le clamidi, spiccano i ricchi ricami con l’oro. Curiose e di foggia orientale le corone poste sul capo mentre il trono di Maria è una grande sedia che viene raffigurata in obliquo.
Come nota Giovanna Lazzi nel suo commento alla miniatura “ La morfologia complessa e l’aspetto petroso del cuscino, elaborato come un capitello, sembrano ancora alludere alla Chiesa: il parallelo è calzante sia simbolicamente in quanto la Madonna è figura della Chiesa, mater et sposa Christi, sia forse per l’allusione al Santo Sepolcro di Gerusalemme. Anche lo schienale del trono nella forma della scala ha un suggestivo richiamo simbolico: la scala della fede, il tema costante della meditazione cristiana della salita al cielo, dell’itinerario dell’uomo verso Dio, laddove la figura della Vergine funge da intermediario”.
Un tema molto suggestivo già in epoca medievale e che avrà tra i suoi più grandi interpreti Michelangelo con la sua “Madonna della Scala” conservata ancora oggi alla Fondazione Casa Buonarroti.
Nel gruppo dell’Adorazione dei Magi l’unica figura ritratta frontalmente è il Bambino protagonista della scena nella sua sacralità e potenza mentre sullo sfondo la Grotta della Natività rappresenta il richiamo a uno dei luoghi sacri e meta di devoto pellegrinaggio.