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Il Volto di Cristo nella Pietà di Antonello da Messina

Il  Volto si fa corpo, siamo nella terza sezione dell’opera editoriale Firenze 1903, I Volti di Cristo dedicato a  I Volti della Misericordia . Qui vengono enunciati gli episodi della Vita, Passione, Morte e Risurrezione e  come in una biografia per immagini il libro accompagna le vicende terrene di Gesù attraverso le opere dei maggiori artisti della civiltà occidentale, molti dei quali hanno arricchito con le loro interpretazioni gli scarni episodi narrati nei Vangeli.

Come quella che viene immaginata e rappresentata da Antonello da Messina Cristo in pietà  e un angelo”, un dipinto a olio su tavola, 74X51 cm., databile tra il 1476 e il 1478 e conservato al Museo del Prado a Madrid. Una tavola  realizzata per una committenza privata nel periodo in cui Antonello fece ritorno alla sua città natale e che fa parte di quel gruppo di opere in cui è più forte il realismo e l’intensità espressiva, come la celebre “Annunciata” di Palermo.

Cristo è deposto dalla croce e sta per essere messo nel sepolcro ma un angelo in lacrime  lo sostiene e ce lo mostra in tutta la sua drammaticità. Un motivo, quello dell’angelo che sorregge il Cristo già presente nell’iconografia nordica e forse mediato da Carlo Crivelli, mentre il Volto del Cristo sembra ricalcare l’espressione del “Cristo alla colonna” del 1476 e oggi conservato al Museo del Louvre. Al volto del Cristo morto e al fianco  ferito e squarciato che gronda sangue fa da contrappunto l’immagine dell’angelo idealizzato, mentre lo sfondo terreno in cui sono evidenziati i simboli di morte si conclude con la sagoma di una città nell’azzurro che richiama la vittoria della Risurrezione.

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