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Curzio Malaparte reporter di viaggio

Curzio Malaparte

Il 9 giugno del 1898 nasceva a Prato Curzio Suckert, più noto con lo pseudonimo di Curzio Malaparte, giornalista e scrittore, senza ombra di dubbio uno degli autori che hanno contribuito a rendere grande la casa editrice Vallecchi. Accanto ai  suoi celebri libri,  tradotti in tutte le lingue, come “La Pelle“, “Maledetti toscani“, “Io, in Russia e in Cina“, vogliamo ricordarlo oggi con un libro pubblicato nella collana Off the Road “Viaggio in Etiopia e altri scritti africani” che raccoglie un reportage, mai prima pubblicato, realizzato nel 1939 per il Corriere della sera.

Tra il gennaio e l’aprile del 1939, infatti, Curzio Malaparte attraversò l’Etiopia per conto del Corriere della Sera. Sbarcato a Massaua, visitò l’Eritrea e puntò verso Addis Abeba, attraversando il territorio Amara ed il Goggiam. Nel corso del lungo viaggio , circa 6.000 chilometri percorsi in parte a dorso di mulo, ebbe anche modo di partecipare alle operazioni militari contro la resistenza anti-italiana, guadagnandosi, nella caccia ad Abebè Aregai, il più celebre patriota dell’Etiopia centrale, una croce di guerra al valor militare.

Nei progetti dello scrittore, che solo tre anni prima era riuscito a ricomporre quella frattura con il fascismo che nel 1933 gli era costata l’arresto e una condanna al confino, il viaggio avrebbe dovuto documentare la creazione di un impero bianco in un paese nero, gli straordinari effetti, cioè, dell’imperialismo fascista in Etiopia. In realtà il piano di lavoro ipotizzato prima della partenza fu ben presto abbandonato e l’attenzione del giornalista-scrittore, superate le frontiere della tradizione bianca, fu catturata dalla scoperta di un’Africa inattesa e inedita e dalle vicende militari di cui fu testimone e protagonista.

Le corrispondenze per il quotidiano milanese, che tra ritardi e polemiche vedranno la luce tra il maggio del 1939 ed il gennaio del 1940, costituiscono un documento straordinario nell’itinerario artistico di Malaparte: in esse si ritrova infatti quell’impronta stilistica che caratterizzerà la stagione della piena maturità. Continuamente oscillanti tra atteggiamenti strapaesani e impennate liriche, rappresentazioni rassicuranti e descrizioni inquietanti, cronachette provinciali e visioni oniriche, questi testi documentano bene quell’ambivalenza che resterà una delle cifre della sua scrittura.

Il reportage malapartiano per la prima volta restituito in un volume, a cura dello storico Enzo R. Laforgia, con il titolo  “Viaggio in Etiopia e altri scritti africani” ( pagg. 240, 9 euro) è composto da : un ampio saggio introduttivo; il reportage relativo al viaggio in Etiopia compiuto dallo scrittore nel 1939 per conto del Corriere e altri cinque articoli di argomento “africano”, apparsi sul Corriere , sulla Lettura ed uno, mai prima d’ora attribuito allo scrittore toscano, dal titolo Etiopia paese cristiano, pubblicato sul settimanale Oggi il 10 giugno 1939 a firma L’uomo bianco; la vicenda editoriale del reportage dalle carte del Corriere della Sera, in cui è stata ricostruita la corrispondenza intercorsa tra il giornale e Malaparte , 58 testi, tra lettere e telegrammi, tra i cui molti documenti inediti  e che documenta il tormentato rapporto tra i due soggetti;  un glossario finale.

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