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Tutte le arti per la stilografica dedicata a Umberto Boccioni

Umberto Boccioni

Nella produzione di stilografiche da collezione limited edition prevale l’alta qualità e la pregevole fattura, si tratta nella maggior parte dei casi di esemplari da apprezzare e gustare in primis con gli occhi per la loro preziosità e bellezza che le rendono uniche, per i materiali utilizzati, per le tecniche artigianali di lavorazione, non secondario è poi l’aspetto tecnico nell’utilizzo quale strumento di scrittura.

Per la stilografica “1916” che Vallecchi ha voluto dedicare alla figura di Umberto Boccioni nell’anno del centenario dalla sua morte, sono stati utilizzati i più antichi criteri per la lavorazione manuale, sia per le parti meccaniche che orafe. In particolare vogliamo prestare attenzione alla medaglia posta sulla cuspide della stilografica, che riproduce il ritratto dell’artista.

Per arrivare alla dimensione ridotta da collocare sulla sommità della stilografica, i maestri artigiani di Stipula sono partiti da un modello più grande, il medaglione realizzato allo scopo può a tutti gli effetti essere considerata un’autentica opera d’arte scultorea.

Una produzione di quell’artigianato artistico che ben incarna le peculiarità della tradizione orafa fiorentina famosa storicamente in tutto il mondo. L’opera che qui vediamo riprodotta nell’immagine fotografica è particolarmente raffinata e per la sua realizzazione sono stati usati con sapienza tutti gli accorgimenti tecnici necessari alla sua realizzazione, in particolare la struttura plastica del volto è piacevolmente modulata dalla luce.

Un ritratto particolarmente vivido che ci consegna un’immagine realistica del grande artista italiano scomparso nel 1916 le cui sculture sono conservate nei musei di tutto il mondo e che con la sua opera “Pittura Scultura Futuriste” datata 1914 dette uno dei contributi più importanti per la comprensione del movimento Futurista oltre che ad affermare alcuni principi fondamentali destinati a cambiare il corso dell’arte.

Non è una caso che la critica Lara Vinca Masini abbia rimarcato come Boccioni “ Per definire in pittura e scultura quella che chiama realizzazione della “linea lirica del corpo, che è la sua linea-forza, il suo moto assoluto”, Boccioni nel quindicesimo paragrafo del suo saggio rovescia la definizione di Cézanne “ i bordi dell’oggetto fuggono verso un centro situato al nostro orizzonte” trasformandola in “ I bordi dell’oggetto fuggono verso una periferia ( ambiente) di cui noi siamo il centro”. Così la visione prospettica tradizionale, “misurazione scientifica dell’apparenza”, che chiude l’oggetto rappresentato “nella linea freddamente letteraria e oggettiva”, si trasforma nell’ottica del dinamismo plastico futurista che “ vive l’oggetto nel moto delle sue forze” e “pone lo spettatore nel centro” dell’opera.”

La piccola medaglia con il ritratto del maestro che completa il cappuccio della stilografica è completata con un anello in cui sono stati incisi manualmente la data di nascita e di morte, prezioso suggello a un gioiello scultoreo unico.

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