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Una stilografica per Alessandro Manzoni con il simbolo della fiorentinità : il giglio

Agli albori della stilografica

Se guardiamo alla storia e all’affermazione della penna stilografica, l’evoluzione di questo strumento per la scrittura è senza dubbio legato alle componenti di carattere tecnico, l’obiettivo era infatti quello di raggiungere una certa autonomia per la durata della scrittura e una certa resistenza nell’uso del pennino, solo in un secondo momento saranno affrontati gli aspetti legati all’estetica e al design.

Nei primi anni Venti le stilografiche erano in ebanite, dalle forme semplici e slanciate, come sintetizzato dallo slogan in voga coniato da L.H. Sullivan “la forma segue la funzione”. Caratterizzate da  fogge cilindriche e monocromatiche, il nero era infatti il colore prevalente,  non possiamo fare a meno di notare che si presentano sprovviste di fermaglio.

Nasce il fermaglio o “clip”

Solo in un secondo tempo, anche grazie alla sperimentazione di nuovi materiali, la penna diventerà colorata e sul cappuccio farà la sua apparizione la clip, uno strumento necessario per agganciare la penna al taschino della giacca o della camicia, destinato in futuro ad avere un grande successo tra gli elementi costitutivi di una penna stilografica.

A cambiare il mercato sarà nel 1921 l’introduzione della “Big red”, la “Parker Duofold Senior Flattop coral red”, un successo eccezionale, nel 1922 ne furono vendute un milione e due anni dopo le vendite  erano salite a 25 milioni, cifre da capogiro. Per un decennio questa penna detterà legge e quasi tutte le marche produttrici si allineeranno ai criteri adottati da Parker. Più grande nelle dimensioni, in ebanite rosso corallo, venduta al prezzo doppio del periodo, sette dollari, un prodotto destinato a rompere con la tradizione e a fare storia che ben presto avrebbe fatto dimenticare le anonime penne nere usate  dagli uomini d’affari.

Da strumento a elemento di distinzione

Dotate di ampio fermaglio con l’incisione del marchio in verticale sulla superficie, sono gli antenati di quello che poi nel tempo diventerà la freccia, il riferimento stilistico da tutti conosciuto e subito riconoscibile, un’altra casa che adottò un fermaglio entrato nella storia, sarà la Pelikan che nel 1929 produrrà la prima stilografica con il fermaglio a forma di becco di pellicano.

Ma ci sono altri aspetti, oltre a quello stilistico, che hanno coinvolto il fermaglio nell’evoluzione della storia della stilografica, e sono di carattere tecnico, che interessano il montaggio, si parla quindi di montaggio ad anello, o ad accorgimenti per facilitare l’introduzione nel taschino, per bloccare l’avvitamento del cappuccio o per bloccare la clip sulla giacca.

Per la stilografica dedicata ad Alessandro Manzoni è stata realizzata in esclusiva una clip che riproduce il giglio, simbolo della città di Firenze, in argento massiccio. Frutto di una lavorazione artigianale e unica, destinata a un selezionato numero di collezionisti di limited edition e per tutti coloro che amano circondarsi di cose belle.

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