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Una scultura-clip sulla stilografica del centenario Boccioni “1916”

La scultura di Boccioni nella sua costruzione architettonica a spirale è destinata a creare davanti allo spettatore una continuità di forme che sono suggerite dalle forme-forza che si espandono nello spazio e  rendendolo così parte attiva dell’opera d’arte.

E’ il 20 giugno del 1913, vigilia del solstizio d’estate, che si inaugura la mostra di sculture nella galleria parigina, è la prima esposizione di sculture futuriste che si tiene a Parigi alla Galerie La Boetie., “il punto di partenza del mio Manifesto tecnico della Scultura futurista pubblicato l’11 aprile del 1912”.

Si tratta di lavori in gesso che Boccioni ha eseguito nella casa dove è andato ad abitare con la madre e una trentina di disegni, opere originali che esprimono la febbre creativa del maestro, forse impossibili da tradurre in bronzo, troppo costosa l’operazione oltre al tempo necessario per farlo. Un concetto che risponde a pieno all’idea innovativa di Boccioni secondo cui “la nuova plastica sarà dunque la traduzione nel gesso, nel bronzo, nel vetro, nel legno e in qualsiasi altra materia, dei piani atmosferici che legano e intersecano le cose”.

E’ dal gesso, la versione originale di “ Forme uniche della Continuità nello Spazio” che oggi è conservato al Museo di Arte Contemporanea di San Paolo del Brasile, che sarà tradotta la versione in bronzo oggi al Museo del ‘900 di Milano e che in maniera simbolica e universale rappresenta l’immagine dell’opera scultorea del maestro Boccioni, uno dei capolavori assoluti del Futurismo, da lui stesso definita “Il lavoro mio ultimo e il più liberato” immagine scelta, tra l’altro, per il conio italiano della moneta da 20 centesimi di euro.

Un’opera da sempre fonte di ispirazione e lo è stato anche per gli artigiani di Stipula che si sono confrontati con il grande capolavoro accogliendo la sfida nel dare una rappresentazione frontale della celebre scultura in una versione miniaturizzata per andare a realizzare una scultura-clip per la nuova stilografica Boccioni “1916”, plasmando dal vivo il modello che poi sarebbe stato fuso in laboratorio. Un complesso processo di lavorazione che unisce il momento della creazione artistica con quello della lavorazione artigiana.

Un’edizione limitatissima, sono appena 100 le stilografiche in argento in edizione numerata e limitata e 10 quelle nella versione in oro.http://www.vallecchi.it

 

 

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