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Domani in Sala Bianca i madrigali di Giulio Caccini, musicista moderno alla Corte dei Medici

Un grande concerto con musica e poesia rinascimentale, per rievocare, nella sontuosa Sala Bianca della reggia di Palazzo Pitti a Firenze, il rigoglioso clima culturale della corte dei Granduchi nel quale nacque l’opera moderna. L’esibizione, in omaggio al compositore Giulio Caccini, di cui ricorre il 400esimo anniversario dalla morte (avvenuta il 7 dicembre 1618), si terrà domani pomeriggio con  inizio alle ore 16.  Protagonista il prestigioso ensemble spagnolo Masquvoces, formato da Estrella Cuello Ramon, (soprano) e Josias Rodriguez (tiorba e chitarra barocca), che con strumenti d’epoca eseguirà arie e madrigali scritti da Caccini. I brani saranno intervallati dalla lettura di componimenti di poeti del ‘500 e ‘600, tra i quali Battista e Alessandro Guarini, Gabriello Chiabrera e il fiorentino Ottavio Rinuccini.

Proprio quest’ultimo è considerato tra i padri dell’opera moderna, avendo scritto nel 1600 l’Euridice, tragedia in versi ritenuta il primo melodramma storicamente documentato; lavoro al quale contribuì, sul fronte delle musiche, insieme a Jacopo Peri anche lo stesso Caccini, con l’aria dedicata alla protagonista ed un coro, “Al canto, al ballo”. La rappresentazione inaugurale dell’opera, tra l’altro, si tenne proprio in Palazzo Pitti, il 6 ottobre dello stesso anno, in occasione delle nozze di Maria de’ Medici con Enrico IV di Francia, celebrate nella cattedrale di Santa Maria del Fiore il giorno precedente. Soprannominato “Romano”, per le sue origini – nacque a Tivoli intorno al 1550 – Giulio Caccini fin da giovanissimo studiò canto, liuto, arpa, quindi composizione; viaggiò molto, in particolare tra l’Urbe, Parigi e Ferrara, ma il destino lo avrebbe legato indissolubilmente a Firenze. Il suo debutto, come cantante, avvenne infatti nel 1579, per il matrimonio del padre di Maria dei Medici, Francesco I, con Bianca Cappello.

E dieci anni più tardi il primo lavoro compositivo di Caccini ad essere pubblicato fu un intermezzo per la commedia “La pellegrina”, commissionata per un altro matrimonio mediceo ancora, le nozze di Ferdinando de’ Medici con Cristina di Lorena. Nel 1604 “Romano” si trasferì stabilmente nella capitale del Granducato, dove risiedette fino alla sua morte. “Dopo il grande successo del festival ‘Da Firenze all’Europa’ concluso appena una settimana fa in Palazzo Pitti, la musica torna di nuovo protagonista nella Sala Bianca, riattivando la funzione originale di questo spazio storicocommenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike SchmidtInoltre, con questa nuova iniziativa ricordiamo e celebriamo un momento di grande gloria nella storia non solo della reggia ma del granducato fiorentino in generale”. L’accesso al concerto sarà libero, fino ad esaurimento posti, per tutti coloro in possesso di un biglietto per i musei di Palazzo Pitti.

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