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Nell’immagine del Cristo, I Volti da contemplare

Volti di Cristo (volume aperto)

Il nostro cammino lungo la storia dell’iconografia de I Volti di Cristo, nella seconda sezione dell’opera editoriale, ci conduce alla scoperta de i “Volti da contemplare, Volti da dipingere” e prende in esame le innumerevoli immagini devozionali del Cristo che in Occidente si riallacciano alla “ vera immagine”, quella impressa sul velo della Veronica, il personaggio dei Vangeli e il tessuto su cui Gesù lasciò la propria immagine, ma anche le rappresentazioni destinate alla devozione e che erano soprattutto a mezzo busto, così come venivano definite negli inventari a partire dal Quattrocento.

Ma anche la “Imago Pietatis”, quella in cui Cristo viene presentato morto nel sepolcro  e ancora le innumerevoli rappresentazioni della Passione, in cui ci  appare “Coronato di spine” o “Ecce Homo”. Le straordinarie immagini del volume ci mostrano come i più grandi artisti dell’arte occidentale si siano confrontati con questo tema e l’abbiano fatto anche tra loro. Filippino Lippi, El Greco, Antonello da Messina, Rembrandt, Giovanni Bellini e Albrecht Durer sono i nomi di alcuni grandi maestri le cui opere immortali si possono ammirare in questa sezione.

Tra le opere selezionate, tutte di grande interesse storico artistico, ne citiamo alcune molto note al grande pubblico, la “Pietà” di Giovanni Bellini conservata alla Pinacoteca di Brera e la “Pietà” di Antonello da Messina che si trova al Museo del Prado a Madrid, due capolavori dell’arte di tutti i tempi riprodotti in esclusiva. Da una parte l’opera di un “genio creatore sublime” “uno dei grandi poeti d’Italia”  come ebbe a dire Roberto Longhi per sottolineare la grandezza del Giambellino, dall’altra la straordinaria  creazione di uno dei massimi geni del Quattrocento italiano, quale fu Antonellus messanesu, come era solito firmare le sue opere, una figura straordinaria, la cui opera pittorica, in parte, ancora oggi, rimane avvolta nel mistero.

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