E’ nel 1912 l’adesione al Futurismo di Gerardo Dottori, a quell’anno risale il dipinto Primavera, uno dei suoi primi di impronta futurista. Qualche anno più tardi nel 1914 a Perugia al Politeama Turreno si svolgerà una memorabile serata futurista alla quale parteciperanno Marinetti, Buzzi, Cangiullo, Settimelli, per poi partecipare all’Esposizione libera futurista internazionale. Sono questi gli inizi dell’artista perugino futurista Gerardo Dottori di cui quest’anno ricorrono quaranta anni dalla morte che viene celebrato con “Dinamismi, Espressione, Segni e Sogni”, una mostra che è stata appena inaugurata a Minsk al Museo Nazionale di Belle Arti della Repubblica di Belarus e dove le opere dell’artista perugino saranno in felice dialogo con quelle di Marc Chagall, Soutine, Nadia Khodasevick-Léger, artisti della prima metà del Novecento originari della Bielorussia.
In tutto quattordici opere del maestro perugino tra dipinti, idromatite e disegni datati tra la fine dell’800 e i primi anni Quaranta del Novecento che saranno esposti insieme alle opere degli artisti bielorussi, di Chagall, due dipinti importanti con i tipici “innamorati”, e di Soutine un famoso ritratto femminile e un suo classico paesaggio, opere tratte dalla collezione Belgazprombank; infine, dai fondi del museo di Minsk due rare opere grafiche di Nadia Khodasevich, sposa di Fernand Léger e custode della sua eredità artistica. A corredo, documenti, autografi, immagini e riviste tratti dall’Archivio Dottori e documentari sul futurista perugino.
La mostra realizza un irripetibile incontro fra il maestro della variante aeropittorica del Futurismo italiano Gerardo Dottori e i sogni poetici di Marc Chagall, l’espressionismo di Soutine e le astrazioni di Nadia Khodasevich-Léger, tre eccellenze artistiche della prima metà del ‘900 originarie della Bielorussia. Il movimento marinettiano -di cui Dottori fu esponente di primo piano- si diffuse ampiamente, seppure originalmente, anche in Russia, influenzando la nascita delle avanguardie artistiche di tutto l’est europeo.
Un originale quartetto di protagonisti di stagioni e temperie differenti, che si espressero fra Italia, Bielorussia e Francia, Paese quest’ultimo dove tutti e tre i pittori nativi della Bielorussia operarono prevalentemente, pur mantenendo il retaggio antropologico-culturale della terra di origine. L’evento si iscrive nell’Anno della Cultura Italiana in Bielorussia promosso dall’Ambasciata d’Italia a Minsk. Fra i partner i Musei Civici del Comune di Perugia, gli Archivi Gerardo Dottori e la Collezione Art-Belarus di Belgazprombank Spa, con i patrocini di MIBACT, Presidenza di Giunta ed Assemblea legislativa della Regione Umbria, Ministero bielorusso della Cultura e Città di Minsk.