È tornato a Firenze dagli Usa, dove è stato lo scorso autunno in mostra a San Francisco, tra i protagonisti di una esposizione dedicata al Rinascimento italiano, l’Autoritratto di Raffaello. Il celeberrimo dipinto, realizzato da Sanzio nei primi anni del ‘500, si trova dal secolo successivo nelle raccolte degli Uffizi. Vi giunse in eredità dalla collezione Della Rovere a Urbino, nel 1631, insieme a molti altri capolavori del maestro marchigiano: da allora è rimasto nella proprietà ed in esposizione)all’interno del complesso.
L’olio su tavola (47,5 x 33 cm), originariamente collocato in Galleria, sarà ora visibile per alcuni mesi nella fastosa sala di Saturno di Palazzo Pitti. Questo spazio è in pratica già di per sé, un piccolo museo dedicato a Raffaello: ben 10 tele del maestro urbinate vi sono già accolte, tra le quali la famosa Madonna della Seggiola, insieme ai dipinti del mentore di Raffaello, il Perugino, e a lavori di altri grandi artisti come Andrea Del Sarto, Annibale Carracci, Justus Sustermans (sul sito degli Uffizi è consultabile la storia e i tesori della sala all’indirizzo https://www.uffizi.it/mostre-virtuali/la-sala-di-saturno). L’Autoritratto del Sanzio resterà in questo scrigno per alcuni mesi, quando saranno pronte al primo piano degli Uffizi le sale dedicate alla vasta collezione di autoritratti della Galleria. Allora vi verrà trasferito e ne sarà una delle opere principali.
“Fino a primavera l’Autoritratto si unisce al corpus di capolavori di Raffaello custodito nella Sala di Saturno – spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – si tratta, dopo un disegno nelle collezioni del British Museum dove Sanzio si raffigura poco più che diciottenne, dell’autoritratto più giovanile dell’urbinate, ammirato e copiato da generazioni di giovani artisti di tutto il mondo. Saremo fieri di rendere questa opera uno dei cardini delle nuove sale degli autoritratti nella Galleria degli Uffizi“.