Tra i disegni in mostra al MET in occasione di “Michelangelo: Divine Draftsman and Designer” tra cui spiccano per numero e qualità i prestiti italiani e in particolare quelli provenienti dalla Fondazione e Museo Casa Buonarroti di Firenze spicca la celebre “Cleopatra” datata 1535, un disegno in matita nera 232X182 che porta il numero di inventario 2F.
Opera emblematica del gruppo dei disegni noti con la denominazione di presentation drawings, secondo la definizione coniata da Johannes Wilde e che fu eseguita per Tommaso de’ Cavalieri, un giovane patrizio romano che Michelangelo conobbe nel 1532 e che divenne destinatario di uno straordinario nucleo, per qualità e quantità di fogli d’omaggio spesso di tematica classica o mitologica. In mostra nel museo di New York è stata ricostruita la serie completa di questi disegni.
Nel 1562, con Michelangelo ancora in vita, l’amico si trovò costretto a regalare il disegno al duca Cosimo I de’ Medici, accompagnandolo con un biglietto in cui esprimeva il suo dispiacere e in cui affermava che privarsi di quell’opera gli aveva procurato non meno sofferenza della perdita di un figlio e infatti prima di separarsi dall’amato foglio ne avrebbe fatta eseguire una copia da un “maestro amico suo”. Nel 1614 il disegno, grazie a Michelangelo Buonarroti il Giovane e a Cosimo II, entrò a far parte della collezione di Casa Buonarroti insieme ad altri disegni e alla Madonna della Scala che qui si trova conservata.
Un restauro effettuato sul disegno nel 1988, liberato da un controfondo, ha portato alla luce, sul verso del foglio, un altro disegno autografo di Michelangelo raffigurante una immagine di Cleopatra, identica alla precedente, con l’acconciatura che diventa serpente ma dai tratti più angosciosi, accanto al volto della regina egizia si intravede accennato il profilo di un uomo. Nel corso dei secoli molte opere di Michelangelo furono copiate o tradotte in altre tecniche da altri artisti, un vero e proprio fenomeno in cui il disegno originale diventava una sorta di brand contemporaneo, di moda, ricercato, imitato e replicato in una serie di oggetti che a diversi livelli e con tecniche artistiche diverse si differenziano per la preziosità e per il valore privato.
Questo fenomeno è fu indagato nella mostra di alcuni anni fa al Castello Sforzesco a Milano curata di Alessia Alberti, Alessandro Rovetta e Claudio Salsi per il Comune di Milano, dal titolo “ D’Après Michelangelo. La fortuna dei disegni per gli amici nelle arti del Cinquecento dove anche la celebre testa di Cleopatra” fu esposta. Il celebre disegno fa parte della collezione Michelangelo. I disegni più belli selezionati e studiati dalla prof.ssa Cristina Casoli provenienti dalle collezioni grafiche dei più importanti musei del mondo.
La foto è tratta dal catalogo della mostra “Vita di Michelangelo” Casa Buonarroti 2001-2002 a cura di Lucilla Bardeschi Ciulich e Pina Ragionieri.