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1916 . Una stilografica nata per viaggiare

La stilografica 1916

Più volte ci siamo soffermati sull’aspetto estetico – artistico della stilografica 1916 Umberto Boccioni che ne fa un autentico gioiello da collezione nel campo delle limited edition di fattura artigianale, ma non dobbiamo dimenticare che oltre ad attrarre gli interessi di un collezionismo che si fa sempre più esigente e degli appassionati di fountain pens sempre alla ricerca di novità, siamo di fronte a uno strumento per la scrittura progettato per essere usato con estrema facilità e in ogni occasione.

Come sappiamo, spesso è il sistema di caricamento uno dei nodi cruciali per chi scrive con la stilografica. Quante volte è capitato di rimanere sprovvisti di inchiostro e costretti a lasciare una frase o una parola sospesa? Un momento che deve essere affrontato in tutta naturalezza, sapendo che quando si scrive con la penna stilografica questo è un passaggio obbligato e non si tratta di una perdita di tempo, ma di una semplice operazione che merita una pausa e che nel corso della storia delle applicazioni sono stati numerosi e diversi i sistemi di caricamento adottati dalle varie case costruttrici, anzi proprio sul sistema di caricamento si sono sviluppate numerose soluzioni tecniche che in alcuni casi videro la nascita di numerose aziende in tutto il mondo.

La possibilità quindi di avere in una sola penna stilografica, come nel caso della stilografica 1916, tre sistemi di caricamento, è senza ombra di dubbio uno dei vantaggi innegabili che la rende particolarmente attraente e per un pubblico diverso, ognuno con le sue esigenze.

Dotata di un caricamento trivalente che si esprime attraverso il caricamento a cartuccia, quello con pistoncino rimovibile tradizionale e infine con contagocce di carica, la stilografica 1916 è versatile e agevole da usare.

Nelle moderne produzioni di stilografiche il caricamento a cartuccia è senza dubbio il più diffuso per la sua semplicità e pulizia e innestata al gruppo pennino-alimentatore la cartuccia sostituisce in maniera totale il sistema di caricamento della penna. Si tratta di smontare il corpo della penna, estrarre la cartuccia ormai vuota e sostituirla con una nuova.

Questo tipo di alimentazione per la sua semplicità e praticità è stato adottato negli ultimi anni da tutte le case costruttrici anche nei modelli di pregio, come nel nostro caso.

L’idea della cartuccia si è diffusa a partire dalla metà degli anni Cinquanta, con l’avvento della plastica anche se già al 1927 risale l’invenzione di una cartuccia in vetro con tappo in sughero che fu usata da una casa francese per circa venticinque anni.

Per la stilografica 1918 i movimenti corretti che vengono spiegati anche con dei disegni all’interno del libretto garanzia e istruzioni per l’uso, consistono nello svitare il fusto della penna ruotandolo in senso antiorario, sfilare la cartuccia vuota tenendo il pennino rivolto verso l’alto e inserire poi una cartuccia universale nella camicia facendo una leggera pressione.

A questo punto la vostra stilografica 1916 è pronta per accompagnarvi nei vostri impegni quotidiani con il suo design prezioso che ne fa un’autentica opera d’arte.

 

 

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