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I tesori della Forteguerriana in mostra per Pistoia capitale della cultura 2017

Primo umanista a destinare la sua biblioteca per un uso pubblico, già nel 1423 , Sozomeno, nome grecizzante di Zomino ( 1387/1458) sacerdote e canonico dono’ i suoi libri alla città di Pistoia, affidandoli all’Opera di San Jacopo con l’obbligo di renderli disponibili allo studio. Nel 1460 la sua biblioteca contava 110  volumi e 3 carte geografiche.

Educato in gioventù alla scrittura della tradizione gotica, poi abbandonata a favore di quella umanistica, era in grado di scrivere anche in greco e copio’ personalmente molti libri trascrivendo 34 codici latini e 10 greci. Fu l’unico intellettuale pistoiese a rivestire un ruolo significativo nella cultura dell’Umanesimo italiano, prese parte al Concilio di Costanza e fu stimato docente di Humanae litterae a Firenze dove visse per venti anni. È’ alla Biblioteca Forteguerriana che è’ conservato il nucleo più consistente dei suoi manoscritti tra cui l’Iliade che sarà esposta in occasione della mostra I Tesori della Forteguerriana.

Ad inaugurarla il suo direttore, Giancarlo Savino , martedì 3 gennaio alle ore 17 con un intervento, in mostra le opere più preziose, tra manoscritti, incunaboli, edizioni rare, autografi, stampe che escono dalle stanze segrete per offrirsi allo sguardo del pubblico. Oltre all’Iliade del Sozomeno, la prima edizione della Divina Commedia pubblicata s Foligno nel 1472, il libro a stampa in assoluto più bello, ovvero il Polifilo di Francesco Colonna del 1499, una prima edizione dei Promessi Sposi e di Pinocchio, opere di Tiepolo e Durer. La mostra sarà visibile fino al 28 aprile negli orari di apertura della biblioteca, già sul sito è’ possibile vedere una carrellata delle opere esposte.

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