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Sempre nella variazione de’ tempi vedrai varietà di talenti, e di valore

Galleria portatile” disegni de’ migliori maestri italiani, capi delle quattro scuole, Fiorentina antica, Romana antica e moderna, Venetiana antica, Lombarda antica e anco, per la benemerenza de’ Carracci Bolognesi, moderna. Quanto alle scuole l’ordine degli autori sarà promiscuo: si osservar’ moralmente secondo i tempi loro. Sempre nella variazione de’ tempi vedrai varietà di talenti, e di valore”. E’ questa la presentazione che Sebastiano Resta fa della sua Galleria Portatile, il volume con la raccolta di disegni giunto fino ai nostri giorni in maniera integra e conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, un valore documentario unico in quanto padre Resta oltre a raccogliere e ordinare i disegni secondo le epoche e le scuole, era solito arricchire le pagine con i suoi commenti e riflessioni sulle opere, confrontandole con altre e citando altri autori sull’attività degli artisti.

L’intento di Sebastiano Resta, con la “Galleria portatile era quello di rappresentare l’intera arte italiana da Giotto e Cimabue fino al suo tempo, siamo nella seconda metà del 1600, attraverso i capi delle quattro scuole così come indicato nel frontespizio citato, anche se non sempre le sue attribuzioni sono veritiere, ma l’aspetto che prevale e che rimane è quella di un grande collezionista di pitture e disegni e conoscitore appassionato, testimone del suo tempo e promotore di grandi collezioni che ancora oggi sono vanto di musei e biblioteche. Non bisogna comunque dimenticare che spesso e soprattutto negli ultimi anni della sua vita il denaro ricavato dalla vendita di opere d’arte serviva per finanziare opere pie.

Non solo disegni nella grande “Galleria portatile“, anche frammenti miniati  come quelli che si intravedono nella foto nella pagina 4 del codice che sembrerebbero provenire dal “Decretum Graziani” dedicato alle norme di diritto ecclesiastico e raffigurano ” L’Abate Antonio Beccadelli detto il Panormita spiega il Diritto Canonico” e ” Un papa mentre assiste al pagamento di un tributo”,  che Sebastiano Resta attribuirebbe a Masaccio, mentre Carlo Ludovico Ragghianti ed altri studiosi li avrebbero  attribuiti a un  artista ferrarese del XV secolo.

In una nota a un disegno della Galleria Portatile viene specificato che il volume viene spedito a Milano l’8 aprile del 1706 e ancora in una corrispondenza con il Magnavacca del 5 marzo 1709 Sebastiano Resta scrive “ Gridano miracoli i Milanesi al mio libro, e il libro non fa ancor miracolo di convertir alcuno a comprarlo, ma ci sarebbe da comporre un romanzo di tante scuse che prendono quei nostri signori Patriotti per esimersi dallo spendervi…”, ancora oggi rimane sconosciuto chi abbia provveduto al pagamento della collezione e come questa sia arrivata alla Biblioteca Ambrosiana.

Il volume, negli anni scorsi oggetto di restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, ha una copertina in pelle con i piatti ricoperti in marocchino con sovrimpressioni in oro a motivi decorativi geometrici e floreali e un  stemma ornamentale. Ed è proprio a questa che Vallecchi, da sempre attenta nel rispetto filologico delle sue edizioni in facsimile che  si è ispirata per la sua edizione che riproduce cento tavole del Codice Resta, un edizione di pregio a tiratura limitata di mille esemplari, realizzata su concessione della Biblioteca Ambrosiana di Milano e con una prefazione di Mons. Gianfranco Ravasi, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana all’epoca della realizzazione del volume e con una nota introduttiva del prof. Salvatore Italia.

Tra gli artisti che possiamo ammirare nelle cento tavole più belle del Codice Resta : Leonardo da Vinci, Giotto, Masaccio,  Perugino, Pollaiolo, Michelangelo, Botticelli, Tiziano, Raffaello, Mantegna, Correggio, Parmigianino, Barocci e molti altri ancora.

 

 

 

 

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