Fino al 1 dicembre il Museo del Louvre è stato chiuso al pubblico, una misura che è stata presa anche dal governo italiano per contrastare la diffusione della pandemia da Covid-19, ma solo qualche settimana fa, per la precisione il 22 ottobre, è stata inaugurata una mostra dedicata alla Scultura italiana del Rinascimento da titolo “Il corpo e l’anima, da Donatello a Michelangelo” ( 1460-1520 circa).
Organizzata dal Museo del Louvre in collaborazione con il Castello Sforzesco di Milano, dove la mostra dovrebbe arrivare il 5 marzo per restare fino al 6 giugno del prossimo anno ha come curatori Marc Bormand Conservatore del dipartimento sculture del Museo del Louvre, Beatrice Paolozzi Strozzi già Direttrice del Museo del Bargello di Firenze e Francesca Tasso Conservatore responsabile delle Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco di Milano.
L’esposizione, sono più di 140 le opere in mostra, si propone di evidenziare, attraverso la scultura, in dialogo con le altre arti, pittura, disegni, oggetti d’arte, i principali temi che percorrono l’arte italiana nella seconda metà del Quattrocento, fino ad arrivare al momento di apogeo del Rinascimento, con uno dei maggiori creatori della storia dell’arte, Michelangelo.
La rappresentazione della figura umana nella diversità dei suoi movimenti si esprime attraverso forme estremamente innovatrici. Queste ricerche sull’espressione e i sentimenti sono al centro dei metodi dei più grandi scultori del periodo, da Donatello fino a Michelangelo. L’esposizione intende andare alla scoperta di artisti meno famosi dando la possibilità di ammirare opere che difficilmente sono accessibili per i loro luoghi di conservazione, chiese, piccoli comuni, per farli conoscere e nel loro contesto creativo. “Il Corpo e L’Anima” fa seguito alla mostra “La Primavera del Rinascimento” che si tenne nel 2013 al Louvre e a Palazzo Strozzi che esplorò la genesi del miracolo del Rinascimento a Firenze, attraverso i capolavori della scultura, l’arte che tra tutte se ne fece interprete.