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Firenze. Nella Basilica di San Lorenzo risplende di nuova luce la tavola del Maestro del Tondo Borghese grazie a Friends of Florence

Sant’Antonio Abate in trono è al centro della tavola quattrocentesca che ha riacquistato i suoi colori brillanti e una nuova luce, ai lati le figure dei due santi medicei, San Leonardo, l’abate francese, tra i santi più venerati in Europa, tenuto a battesimo dall’arcivescovo di Reims Remigio che gli diede il privilegio di liberare i prigionieri che avrebbe ritenuto innocenti, dall’altro lato, San Giuliano Ospitaliere che secondo la leggenda, avendo ucciso per errore i suoi genitori espiò la sua pena traghettando viandanti e pellegrini sul fiume Potenza in Italia, in basso la predella con le Storie dei santi. L’opera è stata restaurata grazie alla Fondazione non profit Friends of Florence ed è una delle poche ancora esistenti appartenenti alla Basilica di San Lorenzo degli anni della sua costruzione, attribuita al Maestro del Tondo Borghese, un minore, attivo alla fine del Quattrocento che prende il nome da un tondo con la Sacra Famiglia della Galleria Borghese di Roma, di ambito ghirlandaiesco. Attivo fra Quattro e Cinquecento, a Firenze e forse in Romagna, dove ha lasciato opere a Bagno di Romagna, il pittore rivela una cifra stilistica che sembra indicare una frequentazione dell’ambito dei Ghirlandaio e dei Rosselli.

Come frescante, fra il 1492 e il 1494, fu presente in Vaticano nel variegato cantiere degli Appartamenti Borgia che, sotto la guida del Pinturicchio, accolse numerosi artisti toscani. Lavorò in chiese e conventi di Firenze e della sua periferia, interprete di un filone essenzialmente devoto. La sua maniera è assai ripetitiva, quasi del tutto esente da scarti stilistici, che non rendono facile l’inquadramento cronologico delle sue opere. Nella tavola di San Lorenzo, tuttavia, i modi legnosi, incisi, asciutti del Maestro, acquistano una qualità inusitata, una morbidezza e un agio compositivo che evocano lo stile di Domenico Ghirlandaio e inducono a ipotizzare una collaborazione con quest’ultimo, alla cui bottega la pala era in passato attribuita. La tavola dopo il restauro è stata collocata nella cappella Da Fortuna, mentre venne dipinta per quella dei Taddei , quinta della navata sinistra della basilica.

La cappella fu fondata da Antonio di Taddeo di Filippo Taddei (1415 – 1489) che abitava vicino alla chiesa ed era legato ai Medici. Antonio apparteneva agli Operai di San Lorenzo e con Giovanni Aldobrandini e Niccolò Martelli e i suoi eredi aveva fondato la Cappella degli Operai, dedicata all’Annunciazione di Maria Vergine, dove è l’Annunciazione di Filippo Lippi. Solo successivamente fece erigere un’altra cappella di famiglia. “Un’altra opera restaurata dai Friends of Florence ritorna nella splendida basilica di San Lorenzo – sottolinea la Presidente Simonetta Brandolini d’Adda che così continua – siamo molto felici di aver contribuito a un recupero conservativo che ha consentito di aggiungere nuove informazioni utili a una maggiore conoscenza del manufatto e dell’artista. Il compito della nostra fondazione è proprio collaborare con le istituzioni e i professionisti per consentire alle generazioni presenti e future di fruire di questo patrimonio e crescere nei valori della cultura occidentale. Ringrazio la donatrice Prof.ssa Sarah Wiggins, Monsignor Marco Viola priore della Basilica di San Lorenzo, l’Opera Medicea Laurenziana, la Dott.ssa Monica Bietti per la Soprintendenza, la restauratrice Lucia Biondi che ha eseguito l’intervento insieme al suo staff e la Dott.ssa Nicoletta Pons che ha approfondito lo studio storico artistico dell’opera ampliandone la conoscenza.

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