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Alessandro, Il Macedone che arrivò ai confini del Mondo

Romanzo di Alessandro

Si racconta che il più valoroso e il più nobile tra gli uomini sia stato Alessandro, il re dei Macedoni, che compì tutte le sue imprese trovando sempre nella divina provvidenza un valido alleato al suo valore: portò guerra a tutti i popoli della terra, conquistando città dopo città tanto rapidamente che a un altro quel tempo non basterebbe neppure per visitare per bene i diversi luoghi. Narreremo delle gesta di Alessandro, delle qualità del suo corpo e dello spirito, della fortuna nelle imprese e del suo valore: e cominceremo dalla nascita, dicendo chi fosse suo padre. Molti dicono fosse figlio del re Filippo, ma si ingannano: ciò infatti non è vero, non era figlio suo. I più sapienti fra gli egizi dicono fosse invece figlio del re Nectanebo, che l’avrebbe generato dopo aver perduto il trono”.

Così inizia il racconto del Romanzo di Alessandro con lo stupore di fronte alla sua grandezza e alla sua velocità di conquista, morto a soli trentatré anni a Babilonia, Alessandro era partito solo dodici anni prima con un esercito di Greci e Macedoni con l’obiettivo di liberare le città greche della costa asiatica da sempre sotto il dominio del re persiano.

E’ con questo testo che nasce uno dei generi più diffusi nel Medioevo, la letteratura di viaggio e solo di recente ne è stata fatta traduzione dall’originale in greco, completamente rivista per l’edizione  dalla studiosa Monica Centanni. Un testo che è stato tratto da un manoscritto conservato a Leida, risalente al XV secolo che farebbe parte del cosiddetto ramo b della tradizione manoscritta del Romanzo di Alessandro, particolarmente ricca ed intricata per la varietà dei codici con cui il testo è pervenuto ai nostri giorni, che presenta la sezione più ricca di episodi fantastici come la discesa sul fondo del mare, la ricerca dell’acqua della vita, il volo con i grifoni.

Realizzato con la collaborazione di importanti istituzioni come la Biblioteca Nazionale Marciana, il Museo Correr, l’Istituto Ellenico di Venezia, la Biblioteca Nazionale di Parigi e la Biblioteca Armena, il volume ha un ricco apparato iconografico costituito da miniature, tratte da versioni armene, bizantine, persiane e neogreche del Romanzo, da carte geografiche antiche in cui è possibile ricostruire l’itinerario di Alessandro, ricco di immagini di animali fantastici e di mostri tratti dai codici medievali e dai Bestiari.

La scelta delle immagini illustra gli episodi più prodigiosi dell’avventura del Macedone, fino ai confini del mondo conosciuto.

Il testo del Romanzo e le sue illustrazioni hanno suggestionato tutti i viaggiatori medievali come testimonia lo stesso Marco Polo che lo citerà come fonte in molti passi del Il Milione.

Ma il primo ad essere suggestionato dalla vita del grande Macedone fu senza dubbio Cesare come insegna Plutarco nella sua opera Vite Parallele, in cui le biografie di grandi personaggi greci e romani vengono messe a confronto, anzi secondo lo stesso Plutarco l’ambizione di eguagliare le gesta di Alessandro sarebbe stata il primo motore dell’ascesa al potere di Cesare.

Una volta in Spagna – scrive Plutarco ne la Vita di Cesare – in un momento di riposo Cesare stava leggendo un libro su Alessandro; vi meditò per molto tempo e poi si mise a piangere. Agli amici che si meravigliavano per quelle lacrime e gliene chiedevano il motivo disse Non vi sembra che sia il caso di addolorarsi se Alessandro quando aveva la mia età regnava già su così tante genti, e io invece non ho ancora fatto nulla di glorioso?

Ed è per una più ampia comprensione che al testo integrale del Romanzo di Alessandro fa seguito anche una traduzione inedita della Vita di Alessandro di Pluatrco, dall’originale greco di Monica Centanni con la collaborazione di Luca Tonin.

 

 

 

 

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