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Torna a splendere al Santa Maria della Scala il Tesoro di Siena con le Sacre Reliquie e l’Arliquiera

Acquistate a Venezia il 28 maggio del 1359 dal mercante Pietro di Giunta Torregiani le sacre reliquie compresa l’Arliquiera, il prezioso armadio ligneo destinato alla loro conservazione, dipinto dal Vecchietta che al tempo era impegnato nella decorazione di pareti e volte e nella Storia di Sorore nel Pellegrinaio, nei giorni scorsi hanno lasciato la sede della Pinacoteca Nazionale a Siena dove erano conservati per ritornare nel luogo che più a lungo li ha ospitati in passato, il Santa Maria della Scala all’interno della Sagrestia Vecchia.

Dai documenti originali, un atto di donazione per non incorrere nell’accusa di simonia, è noto che facessero parte del gruppo di reliquie, alcune  inerenti la Passione, la Vera Croce, la Vergine e di numerosi Santi,  come primo oggetto inoltre, nell’elenco,  veniva citato un Evangelario, con una preziosa copertina in oro, smalti e pietre dure, che vediamo nella foto.

Per celebrare l’arrivo delle preziose reliquie il governo dei Dodici istituì, fin dal 1360, la celebrazione del Capodanno nel giorno della SS. Annunziata, il 25 marzo e al loro esposizione nella piazza Duomo su di un pulpito alla venerazione cittadina. Le reliquie che in origine erano custodite nella Cappella del Manto erano chiuse in cassoni con doppia serratura. A metà Quattrocento vennero trasferite nella Sagrestia Vecchia e per volere del rettore Giovanni Buzzichelli, Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, lavorò alla decorazione delle pareti con il complesso ciclo iconografico dedicato sull’illustrazione degli Articoli del Credo ma dipinse anche l’armadio destinato alla conservazione dcei sacri cimeli con otto Storie della Passione di Cristo all’interno e all’esterno dodici Santi e beati senesi.

Grazie a un recente accordo tra il Comune di Siena e il Polo Museale della Toscana e Opera-Civita lo straordinario manufatto è stato ricollocato all’interno dell’ambiente per il quale era stato realizzato in felice dialogo con il ciclo pittorico che aveva nella figura centrale del Cristo, posta sul soffitto, il punto di sintesi e di unione, nella Sagrestia Vecchia del Santa Maria della Scala.

Come sottolineato dal Direttore del Polo Museale della Toscana, Stefano Casciu, “Il trasferimento dell’Arliquiera del Vecchietta dalla Pinacoteca Nazionale al Santa Maria della Scala si inserisce in un programma di collaborazione, impostato con l’Accordo di valorizzazione sul sistema dei musei senesi siglato nel giugno 2017 tra Ministero BACT e Comune di Siena, volto a rafforzare e a promuovere i rapporti tra le nostre istituzioni, per coinvolgere ed informare sempre più il pubblico e i visitatori di Siena sulla ricchezza e la stretta interconnessione dei musei della città“.

Il ritorno del Tesoro nella Sagrestia Vecchia rappresenta un passaggio di estrema rilevanza per le politiche culturali di Siena – ha detto  il Sindaco Bruno Valentinipoiché traduce in realtà l’auspicio dei tanti, uno fra tutti Omar Calabrese, che negli scorsi decenni sollevavano l’opportunità filologica di collocare il capolavoro del Vecchietta nel suo ambiente naturale. Questo è uno dei frutti dell’accordo che abbiamo siglato l’anno scorso con il MIBACT, nonché un’ulteriore conferma della capacità del Santa Maria della Scala di valorizzare il proprio patrimonio storico-artistico e di stabilire finalmente una forte connessione con la Pinacoteca Nazionale“.

 Per info www.santamariadellascala.com

 

 

 

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