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Michelangelo. Genova celebra il Divino artista in una mostra a Palazzo Ducale

Per la sua poliedrica personalità il Buonarroti venne definito “artista universale” a cominciare da Giorgio Vasari che con questa formula sintetizzava un giudizio condiviso. Al contempo proprio Vasari poneva l’artista fiorentino al vertice della storia dell’arte moderna, intesa come progresso, celebrando sia Buonarroti sia Firenze sia i Medici, ‘sovrani’ assoluti di Firenze al tempo di Cosimo I.

Il team dei curatori e degli organizzatori ha messo a punto un percorso espositivo che concentra un’attenzione speciale su uno degli aspetti per i quali la figura di Michelangelo può dirsi unica nella storia della civiltà occidentale: l’eccezionalità degli incontri che costellano la sua biografia.

Nella sua vita prodigiosamente lunga e operosa, infatti, l’artista fin dalla prima adolescenza fu in contatto, grazie al suo talento e, in seguito, alla sua fama, con personaggi d’alto rango dell’età Rinascimentale, in posizioni chiave nella politica, nella religione, nella cultura.

Nessun altro artista ha mai potuto vantare, né può oggi vantare, d’aver frequentato sotto il loro stesso tetto due futuri pontefici da giovinetti, o di aver servito ben sei papi, o di aver intrattenuto rapporti diretti con mecenati della grandezza di Lorenzo il Magnifico e dei reali di Francia, Francesco I di Valois e la nuora Caterina de’ Medici.

Ma il progetto di una mostra su Michelangelo deve sempre fare i conti con l’inamovibilità della grande maggioranza delle opere autografe dell’artista. Si tratta infatti di statue in marmo e di affreschi, divisi tra musei, prevalentemente a Firenze e i palazzi Apostolici Vaticani. Solo poche statue risultano esponibili in una mostra: fra queste, è prevista la presenza della Madonna della Scala (nella foto) , capolavoro giovanile dell’artista conservato in Casa Buonarroti a Firenze.

Si può contare, inoltre, su un ampio nucleo selezionato di disegni autografi, in gran parte conservati nella Casa Buonarroti, insieme con fogli del carteggio di Michelangelo, delle rime e altri suoi scritti originali.

Il percorso espositivo, come pure il catalogo e gli apparati multimediali di accompagnamento, sarà composto di sezioni, dedicate ai diversi periodi della lunga vita di Michelangelo, che comprenderanno opere originali dell’artista, sculture e disegni in particolare; opere originali di diretti collaboratori, da lui stesso ispirate e guidate; ritratti dipinti e scolpiti, di Michelangelo e dei personaggi storici a lui collegati; medaglie; rime, lettere e, in generale, appropriate testimonianze documentarie e opere d’arte di autori vari.

La narrativa storica e storico-artistica che ne risulta non mancherà di stupire. Michelangelo attraversò quasi un secolo, in un tempo di guerre, di violenze e di cruciali rivolgimenti  mantenendosi vicino al potere senza farsene distruggere e neppure troppo condizionare, in ragione del suo carattere  indipendente e risoluto.

Poté assistere, spesso prendendovi parte, agli ultimi splendori dell’età di Lorenzo il Magnifico e alla cacciata della famiglia Medici, alla predicazione apocalittica del Savonarola e alla sua disgrazia, all’ascesa di Roma sotto Giulio II e ai papati dei Medici, alla tragedia del Sacco di Roma e all’assedio delle truppe imperiali alla fragile Repubblica fiorentina, al nuovo autoritario regime mediceo e all’esilio degli oppositori, tra i quali, volontariamente, lui stesso, al nuovo splendore dell’Urbe sotto Paolo III e i suoi successori, alle lacerazioni della Cristianità divisa dagli scismi, al profilarsi della Controriforma.

Generoso e sospettoso, schietto e prudente, amabile e brusco, Michelangelo è uomo dalle mille contraddizioni, che emerge più affascinante e carismatico ogni volta che si riprende in considerazione l’immensa mole dei capolavori da lui creati e dei documenti che ci guidano a ricostruirne la vita, l’opera e gli affetti.

 

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