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Il Velo della Veronica ne I Volti della Misericordia

Tra le immagini devozionali dedicate alla figura del Cristo un motivo iconografico che ha avuto grande interesse da parte degli artisti fino arrivare all’epoca moderna è senza dubbio quello della “vera immagine” impressa sul velo della Veronica.

Un termine infatti che sta ad indicare sia il personaggio dei Vangeli apocrifi che il tessuto su cui Gesù ha impresso la propria effigie. Di particolare interesse è la rappresentazione che ne fa George Rouault che nel corso della sua vita artistica dedicò molte opere allo studio del volto di Cristo, influenzato in questo anche dalla spiritualità dell’amico, il filosofo Jacques Maritain e dal pensiero dello scrittore cattolico Léon Bloy.

Come nota la storica dell’arte Ludovica SebregondiLa religiosità semplice, scarna e ascetica di Rouault è perfettamente palesata dalla sua pittura caratterizzata da ampie stesure di colore e linee di contorno nere molto marcate che – nella loro forza espressiva – ricordano la sua attività giovanile di restauratore di vetrate, ma rappresentano anche un modo per isolare la figura”. Nel Velo della Veronica dipinto nel 1946, donato ai Musei Vaticani quale dono della figlia dell’artista, “ il pittore sembra voler conferire intonazione ieratica all’immagine dai grandi occhi spalancati ispirati alle icone bizantine e, insieme, sottolineare l’intensità dell’espressione”.

L’opera, oggi in mostra a Palazzo Strozzi in occasione dell’esposizione “ Bellezza divina, tra Van Gogh, Chagall e Fontana” è una delle immagini selezionate per I Volti di Cristo, opera di grande pregio Vallecchi per i Volti della Misericordia, in cui i rari tocchi di rosso sui capelli sono l’unico accenno alla sofferenza del Cristo che vince la morte.

 

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