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“Botticelli. Il suo tempo. E il nostro tempo” in mostra al Mart di Rovereto

Sandro Botticelli è stato protagonista del tempo che ha vissuto, quale miglior interprete dei cambiamenti sociali, politici e culturali della seconda metà del Quattrocento nella Firenze di Lorenzo il Magnifico di cui era tra gli artisti prediletti; ma la sua capacità di contaminazione è arrivata  fino ai nostri giorni,  diventando per gli artisti il punto di riferimento per il concetto di bellezza, ad iniziare dalla Pop art degli anni Sessanta. Da un’idea di Vittorio Sgarbi e di Eike Schimdt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, prende il via questa esposizione allestita al Mart fino al 29 agosto che è stata realizzata in collaborazione con l’associazione MetaMorfosi e la curatela scientifica di Alessandro Cecchi direttore della Fondazione Casa Buonarroti e Denis Isaia responsabile del contemporaneo e del public program del Mart.

Importanti prestiti per la prima parte della mostra, “Il suo tempo“, articolata in tre sezioni in cui troviamo in mostra il “Ritratto di fanciullo con mazzocchio” di Palazzo Pitti, Pallade e il centauro” degli Uffizi e la celebre “Venere” della Galleria Sabauda di Torino. A queste si aggiungono altre opere più tarde come “Il compianto di Cristo” del Museo Poldi Pezzoli di Milano la “Flagellazione e l’Andata al Calvario” e l’incompiuta “Adorazione dei Magi” sempre degli Uffizi. In mostra sono presenti opere di altri importanti artisti della Firenze rinascimentale come Filippo e Filippino Lippi, antonio del Pollaiolo e Andrea del Verrocchio.

E il nostro tempo“, seconda parte della mostra rende omaggio ai capolavori dell’arte contemporanea dagli anni Sessanta ad oggi come Mario Ceroli, Giosetta Fioroni, Cesare Tacchi, Michelangelo Pistoletto, Renato Guttuso fino agli esponenti internazionali come Fernando Botero, David LaChapelle, Jhon Currin, Vik Muniz, Awol Erizku, per arrivare al cinema di Federico Fellini  e agli abiti di Rosa Genoni e della Maison Valentino, tutti contaminati dalla ricerca della bellezza e dalle figure femminili di Sandro Botticelli.

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