Dal 23 febbraio il Salone di Donatello rimarrà chiuso al pubblico per consentire le operazioni di allestimento temporaneo per la prossima mostra Donatello, il Rinascimento che aprirà al pubblico il 19 marzo al Museo Nazionale del Bargello e a Palazzo Strozzi. Il Salone di Donatello sarà fulcro della rassegna espositiva nella sede del Bargello e presenterà un allestimento singolare nella cornice del vasto Salone trecentesco, dove opere iconiche del maestro come il San Giorgio in marmo, il celeberrimo David in bronzo e il Marzocco saranno in dialogo con prestiti dai maggiori musei del mondo e in rapporto con opere emblematiche del Quattrocento fiorentino, che fanno parte dell’allestimento permanente del Salone di Donatello.
Il trecentesco Salone è l’ambiente più vasto del Palazzo e venne ristrutturato tra il 1857 e il 1865 da Francesco Mazzei e Gaetano Bianchi, quindi, in un primo momento fu destinato ad accogliere la scultura del Cinquecento. Nel 1887 nel monumentale Salone venne allestita la prima grande mostra dedicata a Donatello, in occasione della quale furono collocate nel Salone tutte le opere del grande artista già presenti nel museo e i calchi di quelle mancanti, secondo quella che era una pratica diffusa all’epoca. Da allora il Salone fu denominato Salone di Donatello e si consolidò l’idea che alle opere del grande maestro, andassero affiancati i capolavori della scultura del Quattrocento, da Ghiberti a Brunelleschi e a Luca della Robbia, da Agostino di Duccio a Bertoldo di Giovanni, l’ultimo allievo di Donatello e tra i maestri di Michelangelo. Durante la mostra Donatello, il Rinascimento oltre alla sezione dedicata alla mostra, resteranno esposte le opere quattrocentesche della collezione permanente, creando un singolare e unico percorso attraverso la scultura fiorentina, arte guida nel Rinascimento.