Oltre 73mila visitatori dal 14 dicembre per l’esposizione realizzata dalle Gallerie degli Uffizi e dal Museo Galileo. Manoscritti, disegni, incisioni, mappe di un aldilà immaginato. Strumenti scientifici e video rappresentano la Terra e la struttura cosmologica dell’Universo così come il Sommo Poeta le immaginava per la mostra “Dall’inferno all’empireo. Il mondo di Dante tra scienza e poesia” in corso a Palazzo Pitti fino al 29 maggio.
Tante le famiglie, ma soprattutto i giovani colpiti dai numerosi supporti multimediali posti lungo il percorso espositivo, nel quale si fondono scienza e poesia.
Questa chiave di lettura della Divina Commedia, particolare e inedita, ha ottenuto anche successo di critica, con numerose segnalazioni sulla stampa sia specializzata che generalista. Per la prima volta Dante, in qualità di “scienziato”, è diventato protagonista di una mostra che fa leva sulla dimensione visuale evocata dai versi del sommo poeta.
L’esposizione, curata da Filippo Camerota, Direttore scientifico del Museo Galileo, vanta il patrocinio e il sostegno del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
Prendendo spunto dalle lezioni accademiche di Galileo sulla misura e sul luogo dell’Inferno dantesco – dove lo scienziato definiva il poeta “corografo e architetto” – la mostra inquadra le competenze scientifiche di Dante nella cultura del suo tempo, tracciandone il profilo come medico, abbachista, geométra, ‘geologo’ e cosmografo. I passi della Commedia, del Convivio e della Questio de aqua et terra sono illustrati attraverso l’esposizione di opere d’arte, manoscritti, modelli tridimensionali e prodotti multimediali che illustrano il sistema cosmologico, la geografia fisica e la geografia spirituale delle opere dantesche.
Le sezioni della mostra replicano idealmente la tripartizione della Commedia. Il percorso espositivo è scandito, infatti, da tre sale che rappresentano le tre cantiche. Nella prima, Inferno: il visitatore, dopo aver varcato letteralmente la porta degli inferi costituita da una spettacolare scenografia, si trova immerso nelle viscere della Terra. Nel Purgatorio, la sala è coperta dal cielo stellato dell’emisfero australe, là dove Dante immagina di trovarsi una volta uscito «a riveder le stelle». Nel Paradiso, il visitatore si trova sospeso tra il mondo materiale, riprodotto sul pavimento secondo il sistema tolemaico, e il mondo spirituale, rappresentato sulla cupola dalle schiere angeliche che ruotano vorticosamente intorno al punto luminosissimo da cui tutto ha origine e verso cui tutto è proteso.
Oltre a preziose opere d’arte originali che resteranno esposte grazie alla disponibilità degli enti prestatori – manoscritti, stampe, disegni, incisioni, mappe del mondo e strumenti scientifici – sono in mostra riproduzioni in alta risoluzione di opere non trasportabili, grandi modelli tridimensionali che rappresentano la Terra e la struttura cosmologica dell’Universo come erano conosciute da Dante, e filmati realizzati dal Laboratorio Multimediale del Museo Galileo. Un video prodotto per l’Agenzia Spaziale Italiana mette a confronto il mondo di Dante con le moderne esplorazioni del Sistema Solare. Inoltre, grazie a due proiezioni multimediali immersive, i visitatori sono trasportati all’interno delle straordinarie miniature di un prezioso manoscritto della Commedia conservato alla British Library e possono rivivere l’esperienza del viaggio cosmico nell’infinito intrapreso dal Poeta.
Sito web (https://mostre.museogalileo.it/dante/) che consente di visitare virtualmente la mostra e approfondire i temi trattati.