<Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi. Essa è divenuta viva, visibile e ha raggiunto il suo culmine in Gesù di Nazareth. Il Padre, « ricco di misericordia » dopo aver rivelato il suo nome a Mosè come « Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà » non ha cessato di far conoscere in vari modi e in tanti momenti della storia la sua natura divina. Nella « pienezza del tempo », quando tutto era disposto secondo il suo piano di salvezza, Egli mandò suo Figlio nato dalla Vergine Maria per rivelare a noi in modo definitivo il suo amore. Chi vede Lui vede il Padre Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio.˃
Questo che abbiamo riprodotto interamente è il primo paragrafo di Misericordiae Vultus, la Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco e annunciato il 12 aprile di quest’anno, il giorno della Domenica della Divina Misericordia, una festa istituita da San Giovanni Paolo II il 5 maggio del 2000 e che viene celebrata la prima Domenica dopo la Pasqua, ex Domenica in Albis.
Già nell’Enciclica Dives in Misericordia San Giovanni Paolo II aveva sottolineato come ˂La Chiesa vive una vita autentica quando professa e proclama la Misericordia del Salvatore … e quando accosta gli uomini alle fonti della Misericordia del Salvatore di cui essa è depositaria e dispensatrice ˃ e più avanti ˂ La Chiesa deve considerare come uno dei suoi principali doveri – in ogni tappa della storia e, specialmente, nell’età contemporanea – quello di proclamare e di introdurre nella vita il mistero della Misericordia, rivelato in sommo grado in Gesù Cristo˃. Nel pontificato di Papa Francesco, al suo terzo anno di attività, il proseguimento della linea tracciata da chi lo ha preceduto sul grande mistero della Misericordia di Dio.