Si tratta di un autentico “ incontro miracoloso” quello tra la Pala della Visitazione della Chiesa dei santi Michele Arcangelo e Francesco a Carmignano e il suo disegno preparatorio che per la prima volta sono esposti accanto nella Sala delle Nicchie a Palazzo Pitti insieme ad altri capolavori del Pontormo accompagnati dai disegni di studio, L’Alabardiere, che torna a Firenze dagli Stati Uniti, dopo trenta anni e il Ritratto di giovane uomo con berretto rosso proveniente da una collezione inglese.
La mostra è stata chiamata, non a caso, “Incontri miracolosi : Pontormo dal disegno alla pittura”, curata da Bruce Edelstein è stata pensata e realizzata insieme al Paul Gettu Museum di Los Angeles e al Morgan Library & Museum di New York, sedi alle quali approderà una volta terminata l’esposizione fiorentina, ovvero da settembre ad aprile 2019.
Il Modello per la Visitazione, selezionato anche nella collezione di disegni in facsimile dal Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, “Uffizi. I disegni più belli” dalla Dott.ssa Cristina Casoli, un disegno in pietra nera con tracce di gessetto bianco e quadrettatura a pietra rossa è l’unico studio preparatorio noto per la Pala di Carmignano. Nel 1677 Giovanni Cinelli cita un modello per il dipinto nella prima testimonianza dell’esistenza di entrambi.
L’analisi scientifica eseguita durante il recente restauro della pala conferma l’identificazione del foglio in quel modello e nella riflettografia infrarossa si vede la quadrettatura destinata ad ingrandire il disegno sulla tavola senza l’aiuto del cartone. In origine lo studio era più simile alla composizione finale ma in seguito venne rifilato lungo il lato sinistro, per questo motivo il gruppo non è centrato ma appare leggermente spostato a sinistra.
Numerosi sono i pentimenti visibili nel dipinto che stanno ad indicare le persistenti incertezze di Pontormo anche dopo aver iniziato a dipingere la pala. Accanto al dipinto, sul lato destro troviamo un’altra opera fondamentale per la genesi della Visitazione. Si tratta dell’incisione di Albrecht Durer “Quattro donne nude” la prima firmata dall’autore con un monogramma e datata 1947, che è conservata al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.
E’ lo stesso Vasari a raccontare l’eccitazione degli artisti a Firenze all’arrivo di un gran numero di stampe di Durer poco prima del 1522, una recrudescenza della peste in quell’anno spinse Pontormo a ritirarsi presso la Certosa, dove eseguì un ciclo di affreschi che si ispiravano all’artista tedesco, per questo Vasari lo criticò per aver assimilato non solo le idee compositive ma anche il suo stile. Lo schema romboidale della scena della Visitazione sarebbe infatti stata ripresa dall’incisione in mostra oltre a una ispirazione nella resa dell’anatomia femminile mediati dai ricordi dei rilievi romani di scene coniugali.