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In arrivo alla National Gallery di Londra l’attesa mostra su Raffaello

Considerato “Il pittore delle Madonne” per eccellenza, Raffaello Sanzio da Urbino fu molto di più nell’arco della sua breve esistenza, appena 37 anni.  Morì infatti il 6 aprile del 1520, 20 dei quali dedicati intensamente al mondo delle arti. Un genio poliedrico attivo non solo nell’ambito della pittura e del disegno ma anche in quello della scultura, dell’archeologia, della poesia, dell’architettura, degli arazzi con la sua prodigiosa bottega e che tra qualche giorno verrà celebrato dalla National Gallery di Londra con una grande retrospettiva, la più importante al di fuori del nostro Paese sponsorizzata da The Credit Suisse.

Curata da David Ekserdjian e da Tom Henry la mostra di Londra avrebbe dovuto essere inaugurata due anni fa in occasione dell’anniversario dei 500 anni dalla morte dell’Urbinate ma a causa della pandemia è stata rinviata e sarà aperta al pubblico il 9 aprile fino al 31 luglio. Una novantina all’incirca le opere esposte tra cui molte provenienti dall’estero, importanti prestiti infatti arrivano dalla Galleria degli Uffizi, dal Louvre, dal Museo del Prado, dai Musei Vaticani,  da Palazzo Barberini mentre il Museo Londinese può annoverare ben nove opere di Raffaello nella sua importante collezione.

Non ci sarà la Sacra Famiglia conservata  all’Hermitage, a causa del conflitto in Ucraina, ma quella che tra pochi giorni si aprirà a Londra è uno degli eventi culturali più importanti non solo per il Paese che lo ospita ma per tutta la comunità internazionale degli amanti di questo grande artista che da tempo aspettavano di veder riunite in un museo così tante opere provenienti da ogni parte del mondo.

Ordinata secondo il criterio cronologico, l’esposizione si apre con i primi lavori realizzati nelle Marche e nella sua Urbino come i disegni per l’altare di San Nicola da Tolentino per poi concentrarsi su Firenze dove produsse molte opere come la Madonna Ansidei del 1505 conservata alla National Gallery e dipinti eseguiti durante i primi anni romani. Una sezione è dedicata alle opere frutto delle commissioni per il banchiere senese Agostino Chigi per il quale affrescò la Villa La Farnesina e i progetti per le cappelle di due chiese, la Chiesa di Santa Maria della Pace e Santa Maria del Popolo. in mostra due medaglioni in bronzo mai esposti fuori dall’Italia sino ad oggi.

Una sala è dedicata agli affreschi di Raffaello per gli appartamenti privati di Giulio II, qui è esposto il ritratto del pontefice conservato alla National Gallery, un dipinto che cambiò il modo della rappresentazione del potere nell’arte occidentale. Gli anni romani lo vedono cimentarsi in imprese artistiche multiformi, Giorgio Vasari lo definì “artista universale”. Una sezione specifica approfondisce il suo lavoro innovativo nelle arti decorative, nel disegno per gli arazzi, così come nell’archeologia e nell’architettura. L’ultima e spettacolare sala è dedicata ai ritratti degli ultimi anni di vita di Raffaello come il famoso ritratto di Baldassarre da Castiglione del 1519 proveniente dal Louvre.

Foto : Madonna del Cardellino, Galleria degli Uffizi, Firenze.

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