Icona della storia dell’arte italiana, Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo è straordinariamente visibile nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio fino al prossimo 30 giugno, grazie a un progetto che vede la collaborazione istituzionale fra il Comune di Milano e il Comune di Firenze e, più nello specifico, fra il Museo del Novecento di Milano e il Museo Novecento di Firenze. Poche decine di metri più in là, nella Sala Leone X, trova posto temporaneamente un altro capolavoro, arrivato a Firenze dal Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, ovvero la versione in gesso della La Pace di Antonio Canova, celebre scultura in marmo custodita nel Museo Nazionale Khanenko di Kiev.
Museo Novecento offre al pubblico un trittico di appuntamenti, a cura di MUS.E, dedicati alle due opere. Il pubblico avrà così la possibilità di apprezzare dettagli tecnici e stilistici e di coglierne la portata e il contesto storico, artistico e culturale. Saranno tre gli appuntamenti: lunedì 20, venerdì 24 e lunedì 27 giugno alle ore 17.
Ispirato dai forti cambiamenti sociali ed economici in atto negli ultimi decenni dell’Ottocento, il gruppo di contadini che avanza nel dipinto di Giuseppe Pellizza da Volpedo porta con sé la speranza che da sempre il nuovo ispira e l’impegno verso un futuro che trascende il contingente per vestirsi d’universale. D’altronde l’artista, nutrito delle tecniche e dei linguaggi artistici più innovativi, aveva da tempo guardato agli equilibri sociali, al mondo del lavoro e al rapporto fra città e campagna attraverso bozzetti, cartoni e dipinti – basti ricordare Fiumana, oggi alla Pinacoteca di Brera – convergenti verso questo incredibile e immenso capolavoro. Si tratta in effetti di una tela di tre metri di altezza per oltre cinque metri di larghezza, che porta in scena una schiera di figure che avanza quieta, composta e pure sicura verso una luce diffusa e calda, simbolo di un nuovo ruolo dei lavoratori nella società e più in generale di un nuovo avvenire, permeato di fiducia nell’uomo e nella storia. Se la composizione, i volumi, le figure e i gesti mostrano un’eccellenza costruttiva, è la resa delle luci e dei colori – sapientemente modulati grazie a una tecnica divisionista matura, morbida e infinitamente variata – a conferire al dipinto un’armonia e una potenza straordinarie, che ancora oggi, dopo oltre un secolo, rendono vivi e presenti i personaggi di fronte a noi.
La visita continua nella sala di Leone X, dove la città di Firenze ha accolto La Pace di Antonio Canova, la celebre versione in gesso del marmo custodito all’interno del Museo Nazionale Khanenko di Kiev e attualmente nascosto per tutelarlo dai bombardamenti della guerra tra Russia e Ucraina. Il modello in gesso de La Pace di Canova trova ospitalità nel cuore di Palazzo Vecchio e diventa un mezzo per assicurare la contemplazione del capolavoro dello scultore, altrimenti negata dal conflitto. L’evento assume un’ulteriore risonanza artistica e politica in quanto va a confrontarsi a poca distanza di metri con la grande tela di Pellizza da Volpedo. La mostra, curata da Vittorio Sgarbi, è stata realizzata grazie alla collaborazione tra il Museo Novecento e il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno ed è organizzata da MUS.E con Contemplazioni.
Il doppio appuntamento è reso possibile grazie al prezioso sostegno di GIOTTO – love brand di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini, Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, Unicoop Firenze e di Tenderly, brand di Lucart Spa.
Per chi: per giovani e adulti.
Quando: lunedì 20, venerdì 24 e lunedì 27 giugno alle ore 17.
Dove: Museo di Palazzo Vecchio, Piazza Signoria 1, Firenze
Durata: 50 minuti
Costi: €2,50 (residenti Città Metropolitana di Firenze) o €5,00 (non residenti Città Metropolitana di Firenze) oltre al biglietto d’ingresso del museo; gratuito per i possessori della Card del Fiorentino (nel limite delle tre visite annue); 2×1 soci Unicoop Firenze.Per informazioni e prenotazioni: info@musefirenze.it