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Un itinerario per i 150 anni di Roma Capitale ( 1871-2021) Il Palazzo della Consulta

Il 20 settembre dello scorso anno abbiamo festeggiato  150 anni dalla presa di Porta Pia. 1871-2021,  i 150 anni di Roma Capitale, un anniversario che abbiamo voluto onorare con la realizzazione di una stilografica da collezione esclusiva, uno special project Pineider 1774 per Firenze 1903, un gioiello per la scrittura che esalta materiali antichi come il bronzo e innovativi come l’ultra resina resistente agli urti per fonderli in un design contemporaneo e avvincente che ha il suo fulcro nella scultura in microfusione che riproduce il Colosseo e che alimenta il caricatore  a stantuffo della stilografica.

Proseguiamo oggi il nostro itinerario storico attraverso i luoghi di Roma Capitale che abbiamo pensato di  proporvi per sottolineare l’importanza di questo momento storico attraverso i monumenti, esistenti e costruiti per l’occasione, che hanno cambiato il volto della Città eterna che da quel momento sarebbe diventata la Capitale del nuovo stato, l’Italia. La quinta tappa oggi ci porta alla scoperta del Palazzo della Consulta.

Situato in Piazza del Quirinale a Roma, il Palazzo della Consulta dal 1955 è sede della Corte  Costituzionale della Repubblica Italiana, costruito tra il 1732 e il 1737 ospitava il tribunale della Sacra Consulta e del Corpo delle Guardie nobili e dopo la presa di Roma qui si insediò il Luogotenente del re per Roma e le Provincie Romane. Nel 1871 venne scelto come residenza dei principi ereditari di Casa Savoia e in seguito come sede provvisoria del Ministero degli Esteri e del Ministero delle Colonie.

Finito di costruire nel 1737 sotto la direzione di Ferdinando Fuga, l’edificio venne commissionato da Papa Clemente XII per ospitarvi la Sacra Congregazione della Consulta e della Segnatura dei Brevi, il Corpo dei Cavalleggeri e quello delle Corazze, poi Guardia nobile.

Tra il 1798 e il 1814 divenne sede della Prefettura di Roma e nel 1849 durante la Repubblica Romana era sede del Governo del triunvirato formato da Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi. Dopo l’annessione di Roma, dal 1871 fino al 1874 vi risiedette Umberto I principe ereditario con la moglie Margherita di Savoia.

Il palazzo è a pianta trapezoidale con la facciata di impostazione classica e un cortile quadrato centrale. Sul portale si trova un timpano con le statue della Giustizia e della Religione opere dello scultore Francesco Maini, mentre sui portoni laterali si trovano dei trofei militari del corpo dei Cavalleggeri e delle Corazze.

Lo spazio interno è diviso in sette piani indipendenti destinati alle istituzioni che qui erano ospitate, collegati tra loro da scale interne, mentre grazie a una scala a forbice si accede al piano nobile. Le decorazioni interne iniziali sono andate per lo più perdute mentre quando Umberto I venne ad abitare  in questo palazzo chiamò Domenico Bruschi, Annibale Brugnoli e Cecrope Barilli per decorare figure allegoriche e stemmi sabaudi in quelli che oggi sono lo Studio del Presidente e la Sala delle Udienze. Le udienze pubbliche della Corte si svolgono nella “Sala Gialla”, nel piano nobile dell’edificio, così denominata per la tappezzeria dorata di cui è rivestita. Al suo interno ospita anche la Biblioteca della Corte Costituzionale, ricca di testi e pubblicazioni giuridiche.

 

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