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Fulvio Roiter. Fotografie 1948 – 2007 in mostra a Palazzo Ducale

Dall’ 8 settembre al 24 febbraio 2019 sarà possibile ammirare a Palazzo Ducale di Genova, nella Loggia degli Abati, l’attesissima mostra retrospettiva Fulvio Roiter. Fotografie 1948 – 2007.

Circa 150 scatti, per la maggior parte vintage, selezionati dal curatore Denis Curti con il prezioso contributo della moglie Lou Embo, raccontano l’intera vicenda artistica del grande fotografo scomparso nel 2016, e fanno emergere tutta l’ampiezza e l’internazionalità del lavoro di Roiter, collocandolo tra i fotografi più significativi dei nostri giorni.

Il percorso espositivo racconta gli immaginari inediti e stupefacenti che rappresentano la Sicilia ed i suoi paesaggi, Venezia e la laguna, ma anche i viaggi a New Orleans, in Belgio, in Portogallo, in Andalusia ed in Brasile che hanno determinato i primi approcci alla fotografia di Roiter, nel pieno della stagione neorealista, di cui il fotografo veneziano ha ereditato la finezza compositiva.

“Un bianco e nero aspro, contrastato, ruvido. Un desiderio di raccontare il mondo attraverso un attrito costante, senza mediazioni e senza menzogne. È questa la fotografia di Fulvio Roiter. Un modo particolare di guardare il mondo che ha ispirato l’opera del grande autore veneziano, fino alla fine dei suoi giorni, in una linea di racconto dinamica, ricca di sfumature, sorprese e colpi di scena, vicina a un approccio intimo alla fotografia” afferma Denis Curti.

Ne derivano 9 sezioni di mostra, ciascuna espressione di uno specifico periodo della vita e hanno ispirato la poetica, assumendo come unico punto di riferimento la pura e sincera passione, vissuta dall’autore tra scenari di viaggi, scoperte e amori incondizionati.dello stile del grande fotografo: L’armonia del racconto; Tra stupore e meraviglia: l’Italia a colori; Venezia in bianco e nero: un autoritratto; L’altra Venezia; L’infinita bellezza; Oltre la realtà; Oltre i confini; Omaggio alla natura; L’uomo senza desideri.

Roiter non tralasciava alcun passaggio della produzione fotografica, per queste ragioni, le stampe (come anche i libri) doveva realizzarle lui personalmente, nella camera oscura allestita in casa sua, per poi timbrarle e firmarle, al fine di esaltarne e tramandarne il valore. Un valore che per l’autore poteva essere misurato solo attraverso amore e passione, e la cui grandezza risuona nelle parole della nipote Jasmine come una promessa e una speranza: “Può una parola così piccola, foto, diventare così grande? Possono due sillabe riuscire a portarti in mondi lontani, in posti segreti, possono raccontarti una favola intima e silenziosa? Sì, possono. Le fotografie del Nonno, però, sembrano voler graffiare le pagine dei libri per poter uscire e diventare, se possibile, ancora più reali” (Jasmine Moro Roiter, Essere Roiter, 22.04.2016)

Promossa da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, la mostra è prodotta da Civita Mostre in  collaborazione con i Tre Oci.

Accompagna la rassegna un catalogo bilingue Marsilio Editori.

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