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27 gennaio 1901 – 120 anni fa moriva Giuseppe Verdi

Oggi 27 gennaio ricorrono 120 anni dalla morte di Giuseppe Verdi ( 1813-1901), maestro del teatro lirico italiano e il più famoso compositore del nostro Paese, ancora oggi ammirato in tutto il mondo. Nato a Roncole, in seguito ribattezzata Roncole Verdi, il 10 ottobre del 181, nella Valle del Po tra Parma e Mantova in una famiglia contadina, per tutta la vita resterà legato alle sue origini e a questa terra, da sempre punto di riferimento per gli appassionati verdiani.

Durante la sua lunga carriera musicò 28 opere, dal giovanile “Oberto” al finale “Falstaff”, la sua opera attraversa oltre mezzo secolo di storia italiana, dai primi fermenti risorgimentali all’Unità d’Italia e oltre. Alle melodie appassionate si uniscono i personaggi memorabili, protagonisti di storie avvincenti e drammatiche, Rigoletto, Azucena, Violetta, solo per citare i più famosi. Ma l’aspetto più importante della sua opera è la lotta per la libertà contro la dominazione straniera, le arie delle sue opere più patriottiche erano famose nei teatri e nelle piazze, contribuendo così alla sua fama.

Nel 1869 Giuseppe Verdi inizierà la composizione della Messa di Requiem  che sarà dedicata in memoria di Alessandro Manzoni e la cui prima esecuzione avvenne a Milano nel 1874. Ed è proprio a questa opera che si ispira la Stilografica in limited edition  “Giuseppe Verdi” in ebanite nera striata di viola.   Il musicista adorava l’autore del Promessi Sposi. Manzoni nell’adolescenza era stato anticlericale ma già a venticinque anni si era convertito al cattolicesimo, Verdi invece con il passare degli anni aveva cementato le sue convinzioni anticlericali e con ogni probabilità il loro punto di contatto era proprio nei Promessi Sposi. Alla morte dello scrittore, nel 1873, Giuseppe Verdi decise di riprendere una sua vecchia idea di comporre un Requiem. Idea che era sopraggiunta alla morte di Rossini, nel 1868, ma per la cui complessità, un gruppo di musicisti avrebbe dovuto musicare ognuno un brano, non riuscì ad arrivare in porto. La morte di Manzoni fu quindi per Verdi l’occasione per completare il suo progetto  che venne per la prima volta eseguita il 22 maggio del 1874 nella Chiesa di San Marco a Milano. Tra le cantanti due tra le voci predilette, a quel periodo, dal maestro, Teresa Stolz e Maria Waldmann.

Fu lo stesso Verdi a dirigere la prima ottenendo uno dei più grandi trionfi della sua carriera e che venne ripetuto in altre città italiane ed estere come Parigi, Vienna, Londra. Dal 1880 alo 1886 Verdi lavorerà alla stesura dell’Otello, uno dei più interessanti soggetti di Shakespeare, su testo di Arrigo Boito.

Due anni dopo inizierà l’elaborazione dell’ultima grande opera, Il Falstaff su libretto di Arrigo Boito che sarà rappresentata a Milano nel 1893 mentre le ultime composizioni saranno alcuni pezzi di Musica sacra: Te Deum, Laudi alla Vergine, Stabat Mater che vennero eseguiti a Parigi nel 1898, composizioni tra le più alte della sua carriera.  Il 14 maggio del 1900 Giuseppe Verdi firmerà il suo testamento con il quale nominerà Maria Carrara Verdi, figlia adottiva, erede universale e tra i numerosi lasciti quello all’Ospedale di Villanova d’Arda e alla Casa di riposo per musicisti alla quale sono destinati tutti i diritti d’autore delle sue opere. Morì a Milano il 27 gennaio del 1901.

 

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