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18 febbraio Festa del Beato Angelico patrono universale degli artisti, tutte le iniziative

Domani 18 febbraio la Chiesa festeggia il Beato Angelico Patrono universale degli artisti a seguito della beatificazione avvenuta non molto tempo fa, nel 1982. Sono tante le iniziative a Firenze e in altri luoghi per onorare la figura del frate  predicatore, nato nel 1400 con il nome di Giovanni da Fiesole e che nel 1418 iniziò a dipingere a S. Maria Novella per arrivare in seguito  al Convento di S. Marco che affrescò interamente. Quest’anno alla Basilica di S. Marco di svolgerà una conferenza del prof. Gerardo de Simone dal titolo “Gloria e specchio dei pittori. Il Beato Angelico nella città dei Papi” e alle 18.30 si svolgerà la S. Messa officiata da Mons. Sciacca. Durante la mattina in collaborazione con il Museo di S. Marco ci saranno visite guidate e sarà possibile ammirare la nuova sala dedicata al Beato Angelico e l’opera capolavoro del Giudizio Finale appena rientrata dalla Scuderie del Quirinale.

Anche a San Giovanni Valdarno che nel Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie conserva una delle Annunciazioni del Beato Angelico sono in programma interessanti iniziative per questa ricorrenza. Domani ci sarà una trasmissione in webinar “L’Italia dell’arte” che sarà trasmessa in diretta FB alle 21,15 sulle pagine di Terre dei Presepi, Natale del Mondo e Comune di San Giovanni Valdarno e alla quale parteciperanno Michela Martini direttrice del Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie, Renzo Villa storico dell’arte e autore del libro “Beato Angelico” e Fabio Franchi assessore alla Cultura del Comune di San Giovanni Valdarno.

Il 19 febbraio alle 16,30 un’iniziativa per i più piccoli al Museo di San Giovanni Valdarno ” Schiere di piccoli angeli invaderanno il museo” un laboratorio creativo in cui i bambini potranno costruire ali colorate e conoscere il Beato Angelico e la sua pittura innovativa anche nella rappresentazione degli angeli di cui sono ricche le sue opere pittoriche.

Per noi questa è l’occasione per ricordare l’apertura della Biblioteca di Michelozzo nel febbraio del 2015 e l’esposizione al pubblico in una teca della nostra riproduzione in facsimile del Messale del Beato Angelico  Si tratta dell’unica edizione in facsimile esposta al pubblico nella celebre biblioteca Rinascimentale, la prima all’epoca aperta  a tutti, le altre teche contengono alcuni preziosi libri liturgici miniati da Zanobi Strozzi e Filippo Mattia Torelli, alcuni dei quali con le  legature con arme medicee di Vespasiano da Bisticci.

Conservato presso  il Museo di San Marco a Firenze ed inventariato con il numero 558 il “Messale di San Domenico” per molto tempo è stata l’unica opera che documentava l’attività di miniatore del Beato Angelico, poi allargata con altre miniature, di esiguo numero, attribuite in tempi recenti; ma per la quantità e ricchezza di immagini che offre, resta comunque l’opera più completa che testimonia l’attività del Beato Angelico miniatore e risalente al periodo giovanile, tra il 1420 e il 1430.

Secondo gli studiosi non esiste per l’Angelico una sostanziale differenza tra il “miniare” e il “dipingere in miniatura” come non esiste poi differenza con il “dipingere in larga scala”, perché di ogni tecnica cercava di sfruttare al massimo le potenzialità espressive . Pertanto sembra probabile che la sua iniziale formazione quale “dipintore” come dichiarava lui stesso di essere già nel 1417, abbia incluso anche la conoscenza e la pratica della miniatura, pur sempre eseguita attraverso l’esperienza del pittore.

Per l’Angelico non fanno differenza il piccolo o il grande formato, sono campi equivalenti dove ambientare e raccontare una storia e disporre le immagini. Tutte le miniature, infatti, attribuite al Beato Angelico mostrano uno stile decisamente pittorico, riportando su un unico piano tutte le esperienze figurative del frate pittore che, chiamato a Roma dal papa per dipingere gli affreschi in Santa Maria Sopra Minerva, vi morì nel 1455.

 

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