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L’immagine della Pietà nel Prologo della Legenda maior nel manoscritto Vitt. Em. 411

Pubblicato in edizione facsimile da Vallecchi, il manoscritto Vittorio Emanuele 411 conservato nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma è quasi sconosciuto ed è considerato uno degli esemplari più belli tra gli oltre cento codici noti della Legenda maior sancti Francisci, con ben diciassette illustrazioni in oro e colori e una profusione di iniziali miniate.

Realizzato nel XIV secolo, circa un secolo dopo che Bonaventura da Bagnoregio aveva scritto la Legenda maior, ne contiete il testo completo , ha dimensioni maggiori a quelli degli altri codici della Legenda ed è scritto in una regolare littera textualis, con ampi margini nella disposizione nella pagina, varietà ed eleganza nella diposizione delle vignette, delle rubriche e delle iniziali ornate.

Tutte queste caratteristiche lo rendono un esemplare di una certa rarità soprattutto per l’epoca così alta. Viste le dimensioni, più grandi dei comuni codici della Legenda maior, generalmente di piccolo formato e maneggevoli, per i frati che li usavano in ogni occasione, dalla lettura alla mensa alle festività del Santo, sembrerebbe destinato ad una biblioteca. Anche se non se ne conosce l’origine, gli studiosi sono concordi nel fatto che sia stato eseguito per una committente che compare più volte in alcune miniature.

Una figura femminile inginocchiata si trova infatti nel quadro con la Pietà nella c Ir e poi nelle miniature delle carte 55r e 66r e anche nella carta 32r dove viene rappresentata in un quadretto a sé stante. Il testo inizia con il Prologo in cui Bonaventura elogia la santità e la missione salvifica di Francesco suggellata dalle stimmate e illustra le ragioni che lo hanno indotto a scriverne la vita, spiegando che il racconto non segue una sequenza cronologica degli avvenimenti ma raggruppa episodi attinenti a uno stesso tema.

La vignetta che precede l’incipit del prologo è una Pietà, il Cristo che esce dal sarcofago con ai lati la Madonna, San Giovanni, con quattro figure inginocchiate, un frate, San Francesco, un personaggio più piccolo con cappello cardinalizio e una figura femminile identificata con la committente; mentre le altre prendono spunto dalla narrazione. La vignetta del Prologo  con la Pietà  è chiaramente ispirata dal parallelismo Francesco – Cristo e rappresenta una novità, rispetto agli altri codici della Legenda, dove invece è frequente la raffigurazione di San Bonaventura con il saio o con cappello cardinalizio intento a scrivere.

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