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L’ Avvocato

  • Volume di grande formato (cm. 32×42), di 208 pagine, con 120 illustrazioni, in gran parte a colori.
  • La stampa è eseguita con tecniche raffinate su carta speciale da 220 grammi, appositamente realizzata dalle Cartiere Miliani di Fabriano
  • Il libro, interamente cucito a mano, rilegato in tutta pelle, decorato con incisioni in oro e impressioni a caldo, è custodito in un elegante cofanetto di legno rifinito in noce e pelle.
  • Tiratura limitata e garantita è di 1903 copie.

La nascita delle Arti, le corporazioni di mestiere nate a Firenze tra le fine del XII secolo e l’inizio del XIII secolo favorì in larga misura lo sviluppo della vita economica, politica e sociale della città attraverso la tutela delle professioni specialistiche e la valorizzazione del lavoro artigianale.

Il monumento simbolo in cui erano tutte rappresentate, sia le Arti Maggiori che le Arti Minori era la Chiesa di Orsanmichele situata a metà strada tra la sede del potere politico, Palazzo della Signoria e quella del potere religioso.

L’Arte, ovvero la professione era tutt’uno con  l’arte creatrice di bellezza. All’epoca si iscrivevano alle Arti maggiori, poeti e pittori, come Giotto, Dante Alighieri che erano iscritti all’arte dei Medici e Speziali, fino a che, grazie a Giorgio Vasari non venne fondata l’Accademia delle Arti e del Disegno.

Lo splendore di Firenze nel Medioevo, la sua ricchezza materiale ed artistica che ancora oggi ne fa un centro unico al mondo, hanno avuto il loro inizio proprio dal sorgere delle Arti Maggiori, dalla forza dirompente tra il fare e il creare, il lavoro e l’arte.

Apparteneva alle Arti Maggiori anche l’Arte dei Giudici e Notai, il loro stemma era la stella dorata a otto punte e San Luca quale santo protettore.  Una bellissima statua in bronzo eseguita dal Giambologna venne infatti commissionata nel 1602 per ornare il tabernacolo attribuito a Niccolò Lamberti con al centro del basamento un bue alato.

Nella preziosa collana che Vallecchi ha voluto dedicare alle professioni un posto di rilievo viene occupato dal volume dedicato alla figura dell’avvocato e dell’arte forense in Italia. L’opera nasce con l’intenzione di celebrare l’importanza storica, civile e culturale che la figura dell’avvocato ha ricoperto nel corso del tempo partecipando a tutte le espressioni del vivere sociale e sottolineando la sua presenza anche nella letteratura, nell’arte, nel teatro.

Le fonti reperite dagli autori, Ludovica Sebregondi, Paolo Viti e Raffaella Maria Zaccaria, sono vastissime, la ricchezza delle immagini e dei testi originali ricoprono un arco temporale che va dall’antichità greca e romana fino ai nostri giorni. Il volume si apre con una prefazione a cura di Salvatore Italia a cui fa seguito un’introduzione dei tre autori, arriviamo a “Decalogo dell’Avvocato” per poi passare a “Immagine e ruolo dell’Avvocato”, “La dottrina dell’avvocato” “ La professione dell’avvocato”, “Impegno e cultura dell’avvocato”, infine il capitolo “Uomini di legge” , “Burle e canzonature”, “Saggezze e furbizie”.

Le fonti iconografiche sono in gran parte inedite e tratte da rari volumi conservati presso l’Archivio di Stato di Bologna, la Biblioteca Comunale del’Archiginnasio di Bologna, la Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena, la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la Pinacoteca Provinciale di Bari e in prestigiose collezioni private.

 

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