“Agli albori della scienza moderna durante il Rinascimento, Leonardo da Vinci affermò che il pittore “con filosofica e sottile speculazione considera tutte le qualità delle forme”. Egli insisteva che l’arte della pittura debba essere sostenuta dalla scienza del pittore, dalla sua conoscenza approfondita delle forme viventi e dalla sua comprensione intellettuale della natura intrinseca e dei principi fondamentali delle medesime. La scienza di Leonardo, come quella di Galileo, un secolo dopo, si fondava sull’osservazione sistematica della natura, sul ragionamento e sulla matematica – l’approccio empirico conosciuto oggi come metodo scientifico – ma i suoi contenuti erano alquanto diversi da quelli della scienza meccanicistica sviluppata da Galileo, Cartesio e Newton”.
Sono parole di Fritjof Capra autore insieme a Hazel Henderson di “Crescita qualitativa. Per un’economia ecologicamente sostenibile e socialmente equa” tradotta in italiano da Aboca, azienda che ne ha fatto un vero e proprio manifesto politico. Adesso il fisico che ha fondato il Center for Ecoliteracy a Berkeley autore di molti bestseller internazionali torna sull’opera di Leonardo e in particolare sui suoi studi di botanica per mettere in evidenza come il suo disegno avesse una solida base scientifica, capace di rappresentare fedelmente una realtà in costante evoluzione. Il libro, sempre edito da Aboca, è intitolato “ Leonardo e la botanica. Un discorso sulle scienze della qualità”, un omaggio agli studi e alle osservazioni che il grande genio rinascimentale dedicò alla conoscenza dei fenomeni naturali.
All’epoca infatti la scienza in senso moderno come metodo empirico sistematico per la conoscenza del mondo naturale ancora non esisteva. Leonardo da Vinci fu precursore nella scienza e nella botanica, compiendo importanti ragionamenti che anticiparono di secoli le scoperte di scienziati venuti dopo di lui sviluppati con strumenti e metodi molto più avanzati. Nel libro di Fritjof Capra vengono ricordate alcune grandi intuizioni come il fatto che la disposizione delle foglie sui rami non è casuale ma secondo leggi matematiche, che la crescita delle foglie è tale da evitare la sovrapposizione in favore dell’approvvigionamento della luce, che esiste un meccanismo che permette alle piante di prendere l’acqua dalle radici e di farla giungere fino ai tronchi e ai rami, che gli anelli concentrici all’interno dei tronchi sono collegati all’età della pianta. Vale la pena di ricordare che proprio a Firenze si terrà una mostra dedicata agli studi di Leonardo sulla botanica, grazie alla collaborazione con Aboca, dal 13 settembre al 15 dicembre 2019 all’interno del complesso di Santa Maria Novella nell’ex-refettorio dal titolo “Leonardo da Vinci e la botanica”.