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Leonardo da Vinci e l’enigmatica opera de La Scapiliata, in attesa delle grandi celebrazioni del 2019

Tra gli eventi che hanno anticipato in Italia le celebrazioni per l’anniversario dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci vale la pena di ricordare l’esposizione che si è svolta a Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli, la scorsa estate de “La Scapiliata”, la celebre opera conservata alla Galleria Nazionale di Parma e tra le opere selezionate per la monografia di riproduzioni di disegni in facsimile dal titolo “Leonardo. I disegni più belli”.

L’evento, a cura di Marco Carminati, era all’interno della rassegna “L’Ospite illustre” che prevede l’esposizione di opere di rilievo nelle sedi espositive di Intesa Sanpaolo, in prestito temporaneo e provenienti da musei italiani e stranieri.

“La testa di donna” detta “La Scapiliata” è una tavoletta in legno che misura  cm. 27 X 21, dipinta con terra d’ombra, ambra inverdita e biacca, nota sin dal 1627 per la citazione negli inventari di Federico Gonzaga di “un quadro dipintosi la testa di una donna scapigliata bozzata…, opera di Leonardo da Vinci”.

Ancora oggi la sua datazione è incerta e oggetto di studio così come la sua natura, non si sa infatti se si tratta di un dipinto non finito, di un abbozzo o  di uno studio preparatorio, oltre alla provenienza e alla sua destinazione.

Accanto a “La Scapiliata” di Leonardo è stata esposta una riproduzione digitale di Salomè con la testa del Battista di Bernardino Luini, l’opera originale, del 1525 circa e conservata alla Galleria degli  Uffizi dal 1793 è di grande importanza storica. La sorprendente somiglianza tra la “Testa di donna” di Leonardo e la protagonista femminile del dipinto del pittore lombardo contribuisce a collocare a Milano il prototipo leonardesco fino al 1530, sottolineando la fortissima influenza che il maestro toscano continuava ad esercitare sugli artisti più giovani che si erano formati o perfezionati nella sua bottega.

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