Il Messale del cardinale Borgia conservato presso nella Curia Arcivescovile di Chieti e realizzato in edizione facsimilare da Vallecchi è un codice membranaceo che misura mm.385X 275 nel complesso ben conservato. Vergato in scrittura gotica libraria, la cosiddetta littera testuali formata, detta anche rotunda, disposta su due colonne, ad inchiostro nero con rubriche in rosso è composto da 223 fogli .
Il testo del messale è stato vergato da un unico copista che ha utilizzato una grafia alternata di modulo non sempre uniforme, per alcune lettere infatti si passa dai 4 mm. fino ai 10 mm, all’epoca del suo uso poi, fu oggetto, anche se in maniera limitata, di interventi di restauro testuale e talvolta si riscontrano anche cancellature e correzioni.
Tra le aggiunte che sono state fatte nel corso dei secoli, nella seconda metà del XVI secolo è la preghiera a S. Tommaso apostolo protettore della città di Chieti, mentre sul finire del XVIII secolo una mano anonima ha voluto registrare le circostanze dell’acquisizione del Messale da parte della Curia Arcivescovile di Chieti “ Guido sessagesimo nono Vescouo, e secondo Arciuescouo fu della nobile antichissima Famiglia de Medici di Firenze, essendo egli Canonico della sua Patria fu eletto Vescouo di Venosa, quindi dal sommo Pontefice Clemente VII di lui consanguineo fu traslato nella Chiesa di Chieti nell’Anno 1528. Non gouernò egli di persona la Chiesa di Chieti, poiché Forzato di risiedere in Roma nella sua Carica di Prefetto del Castello di S. Angelo. Consuerasi ancora nella Sacrestia della Catedrale di Chieti un Messale scritto a ‘ Penna di nobile fattura’ ed una Mitria preziosa ricamata di Perle di questo Arciuescouo il quale morì in Roma nell’Anno 1537, e questo è il medesimo messale Fatto Apenna da Celebro Professore, e numerato duue ciento e uenti tre Carte”.